L'uso del cellulare alla guida, un rischio anche per i pedoni
Smartphone e tablet causano distrazione, provocando veri e propri momenti di buio. Un pericolo sottovalutato ma che può rivelarsi fatale

Roma, 11 aprile 2017 - Molti incidenti sono causati dalla distrazione e la gran parte di questi avviene a causa dell’utilizzo del cellulare mentre si è alla guida. Una cattiva abitudine di cui però a farne le spese non sono solo gli automobilisti ma anche sempre di più i pedoni, che all’interno dei report vengono emblematicamente definiti “utenti deboli”. I dati parziali del 2016 diffusi da Polizia e Carabinieri mostrano una diminuzione della mortalità di questa categoria (-12,7%), ma per avere un quadro reale della situazione bisognerà attendere i valori che saranno diffusi dall’Istat a novembre 2017 e che comprenderanno anche i rilevamenti delle polizie municipali.
Con cauto ottimismo si può parlare di un possibile miglioramento, anche se l’indice di mortalità registrato negli anni passati rivela che ci sono 3,07 pedoni morti ogni 100 incidenti in cui risultano coinvolti, una percentuale perfino maggiore rispetto a quella degli automobilisti (0,67). E a confermare che l’utilizzo del cellulare sia uno dei principali motivi di sinistri è il direttore del servizio di Polizia stradale Giuseppe Bisogno, il quale in un articolo de La Repubblica ha dichiarato che “guidare o attraversare una strada e contemporaneamente utilizzare uno smartphone rientra tra le principali fonti di distrazioni a potenziale lesivo elevatissimo".
Repressione e contravvenzioni non bastano, anche se servono. Proprio per questo motivo sul Grande Raccordo Anulare, una delle strade più trafficate del Paese, la Polizia stradale ha pianificato controlli e verifiche affidate ad agenti a bordo di auto in borghese. Con le auto civetta, infatti, si riescono a identificare i trasgressori in flagranza di reato. Ma vengono utilizzati anche strumenti più tecnologici come il Telelaser TruCam, un’apparecchiatura che consente di constatare a distanza il comportamento illecito per poi fermare il veicolo e contestare l'infrazione al conducente. Per contrastare questo fenomeno è fondamentale però anche la componente educativa: “Cerchiamo di sensibilizzare le persone sul fatto che tendono a sopravvalutare le proprie abilità alla guida, poiché ritengono di poter guidare e contemporaneamente telefonare, chattare o navigare su internet”, ha sottolineato Bisogno. Il direttore del servizio di Polizia stradale tiene infatti a precisare che “l’ultima occhiata allo schermo mentre si è già scesi dal marciapiede, o il semplice gesto di togliere la mano dal volante per rifiutare una chiamata sul telefonino richiedono molto più tempo di quanto percepiamo, esponendoci a momenti di buio in cui camminiamo o guidiamo come se avessimo gli occhi bendati”. Un piccolo dettaglio che può essere letale e che spesso sottovalutiamo.
A questo proposito l’Automobil Club tedesco (ADAC) e quello austriaco (ÖAMTC) hanno verificato con una ricerca che per rispondere al cellulare servono in media 7 secondi. Un piccolo lasso di tempo di distrazione che, se si sta percorrendo un’autostrada a 130 km/h, equivale a 253 metri di viaggio al buio.