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Briciole di pane

Mobilità, D'Angelis: boom delle bici come mezzi di trasporto in città

Per la prima volta in 48 anni, nel 2011 e nel 2012 in Italia vendute più bici che auto

Roma, 28 maggio 2013 - "Nelle nostre città è in atto una rivoluzione silenziosa sulle due ruote, c'è un vero e proprio boom dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto cittadino quotidiano”. Lo ha affermato il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis, nel corso della 13esima conferenza nazionale sul Mobility Management e la mobilità sostenibile, organizzata da Euromobility, che si è svolta a Bologna.

D’Angelis ha spiegato che il fenomeno è dovuto anche alla crisi e che “per la prima volta in 48 anni la bici ha superato l'automobile come vendite: nel 2011 i veicoli immatricolati in Italia sono infatti 1.748.000 circa e le biciclette 1.750,000, nel 2012 i veicoli 1.400.000 e le biciclette 1.650.000”. Negli ultimi anni, quindi, si è registrata una frenata al trend di crescita dell’acquisto delle auto, che ci aveva portato al record di 62 veicoli ogni 100 abitanti, neonati compresi, nelle maggiori 50 città italiane: “un terzo in più della media europea", ha commentato D’Angelis.

Possiamo quindi affermare che la crisi, oltre ai tanti risvolti drammatici di cui spesso si parla, potrebbe anche indurre comportamenti virtuosi. Bisogna però sottolineare che la mobilità “verde” necessità di investimenti, e il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti si è soffermato anche su questo aspetto. "Molti Comuni nonostante i tagli stanno incoraggiando la nuova mobilità urbana ecologica – ha sottolineato –, ma sono allo studio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti misure anche innovative per incentivare l'uso della bicicletta e collegare sempre più le piste ciclabili sicure agli itinerari casa-lavoro-scuola, garantendo sicurezza stradale”. Secondo D’Angelis, questa è la strada giusta “anche per aumentare la qualità dell'aria, la qualità della vita degli italiani, l'attrattività e la competitività delle nostre città uniche al mondo”.

Inoltre, D’Angelis ha segnalato la necessità di superare la storica debolezza della normativa di riferimento nazionale per la progettazione di piste ciclabili, risalente al 1999, “che presenta diverse lacune di tipo tecnico”. In particolare, il sottosegretario ha rilevato l’esigenza di “stabilire finalmente norme moderne di finanziamento di interventi per la mobilità ciclistica e quindi per la realizzazione di piste ciclabili recuperando risorse statali adeguate".

 

Indagine “Mobilità di classe”: ecco come si muovono gli studenti

La conferenza di Bologna è stata anche l’occasione per presentare l'indagine “Mobilità di classe”, sulle abitudini degli studenti italiani negli spostamenti tra casa e scuola. Lo studio è stato realizzato da Legambiente ed Euromobility in collaborazione con Fiab e #Salvaciclisti su un campione di 5.516 studenti di 8 città.

Secondo l’indagine, Venezia-Mestre si distingue positivamente, dal momento che il 66,3% degli studenti predilige i mezzi pubblici per raggiungere la scuola e solo l'8,7% di loro ricorre all'auto o allo scooter privato. Situazione simile a Torino, dove il 59,3% dei ragazzi ricorre a bus, tram e treno metropolitano. Al contrario, a Roma ci si sposta prevalentemente con veicoli a motore (68,9% dei casi) anche se la scuola è mediamente più vicina.

Scendendo nel dettaglio, la più alta percentuale di scooteristi si trova a Carrara (15,7%), seguita proprio da Roma (13,5%), mentre l'auto privata è il mezzo prediletto nella capitale (55,4%) e a Catania (44,6%). Ravenna è invece la città in cui è più diffusa la bicicletta, utilizzata dal 39,1% degli studenti. Dall'indagine risulta che a 15 e 16 anni l'uso di veicoli privati a motore si attesta mediamente al 30%, per poi aumentare negli anni fino a raggiungere quasi il 40% a 19 anni e il 50% circa a 20 anni. Da segnalare che Carrara e Roma raggiungono percentuali intorno all’80%.

Naturalmente, la scelta del mezzo influisce anche sulle emissioni inquinanti: a Catania le emissioni annuali di Pm10 a studente sono le più elevate (133 grammi/anno), mentre con 39 e 37 grammi/anno, Venezia e Ravenna sono le città meno inquinate. L'impatto ambientale maggiore del Pm10 si ha a Roma con 29 milligrammi emessi per ogni chilometro percorso, mentre a Torino e Venezia si misura l'impatto minore (rispettivamente 12 e 10 mg/km). Stesso discorso per le emissioni di anidride carbonica (CO2), che sono 128 kg/anno complessive a studente a Venezia e 145 kg/anno a Ravenna ma raggiungono i 511 kg/anno a Catania.

 

I commenti dei responsabili di Legambiente e Euromobility

L’indagine “Mobilità di classe” ha messo in risalto le usanze negative, ma spesso anche ingiustificate e non necessarie, di milioni di italiani in diverse città, come ha osservato il responsabile Mobilità urbana di Legambiente Alberto Fiorillo. "Tutte le mattine dei giorni feriali, tra settembre e giugno, al suono della sveglia circa un quarto del Paese parte disordinatamente verso la medesima destinazione: la scuola” ha sottolineato Fiorillo. “Sebbene l'86% delle famiglie abiti a meno di un quarto d'ora a piedi da asilo, elementari, medie e superiori – ha poi precisato –, almeno 10 milioni di persone scelgono di effettuare il tragitto in automobile, dando un contributo importante alla congestione, alle emissioni di inquinanti e stimolando nei ragazzi un'abitudine allo spostamento motorizzato".

Con “Mobilità di classe”, ha aggiunto Fiorillo, "abbiamo voluto trasformare alcuni studenti in mobility manager, per far crescere tra i giovani una nuova cultura del modo di muoversi nelle aree urbane, perché andare a scuola in macchina ha una duplice valenza negativa: nell'immediato contribuisce alla congestione urbana; in prospettiva, convince i ragazzi che anche per le brevi distanze esistono solo le quattro ruote”.

Anche Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility, ha commentato i risultati dell’indagine, notando che “la raggiunta autonomia dei ragazzi che frequentano le scuole superiori fa sì che i mezzi pubblici e la bicicletta siano il modo più usato per andare e tornare da scuola”.

Bertuccio ha però ricordato che tra i ragazzi più prossimi alla maturità si registra un uso maggiore dello scooter e dell'automobile, indice del fatto che “la scelta della bicicletta e dei mezzi pubblici non è tra i ragazzi una scelta consapevole e convinta, ma molto spesso forzata”. Perciò, Bertuccio ha concluso affermando che “progetti come questo provano quanto sia importante formare in maniera attiva e concreta i ragazzi prossimi alla patente per favorire una cultura della mobilità che aiuti a mantenere contenuta la tendenza tutta italiana ad un uso smodato dell'automobile”.

Matteo Martellacci