Mobilità: oltre 500 iscritti agli Stati Generali della bicicletta per far 'cambiare strada' all'Italia
Proposti la rete ciclabile di 20.000 km e limite a 30 km/h nei centri urbani
Reggio Emilia, 8 ottobre 2012 - Abbassare il limite di velocita' a 30 chilometri orari sulle strade urbane, ad eccezione di quelle di grande scorrimento, e invertite le priorita' degli investimenti pubblici in materia di mobilita': non piu' grandi opere, ma interventi puntuali a favore di pedoni e ciclisti nelle citta'. Sono alcune delle proposte emerse a Reggio Emilia a conclusione dagli Stati generali della Bicicletta e della Mobilita' nuova a cui hanno partecipato piu' di 500 persone, iscritte formalmente ai lavori. L'evento e' stato promosso da Anci, Legambiente, Fiab e #salvaiciclisti con la collaborazione del Comune di Reggio Emilia e l'adesione della Presidenza della Repubblica.
Nella due giorni di lavori amministratori, tecnici e associazioni di ciclisti si sono confrontati sulle soluzioni praticabili per ''far cambiare strada all'Italia'' e diffondere la cultura della ciclabilita' in linea con il nord Europa. Cinque le principali aree di riflessione: normativa (modifiche al Codice della strada e altre correlate), organizzazione della mobilita' urbana (moderazione del traffico, Zone 30, Ztl, Ztm), governance (politiche nazionali, investimenti, incentivi e disincentivi), cultura ed educazione alla mobilita' sostenibile (formazione, informazione e comunicazione) e reti ciclabili (nazionali e locali).
Documento finale del confronto, il Libro di Impegni per le Amministrazioni di ogni livello, disponibile nelle prossime ore sul sito www.comune.re.it/italiacambiastrada e sui siti delle associazioni promotrici. Il testo sintetizza le proposte principali in materia di mobilita' nuova: riduzione al limite dei 30 chilometri orari della velocita' urbana, rafforzamento degli investimenti su trasporto pubblico e infrastrutture minori, spazi a servizio di ciclisti e pedoni, dimezzamento della mortalita' causata da incidenti in ambito urbano, creazione di una rete di slow cities impegnate a promuovere una nuova filosofia di mobilita' e a continuare il confronto e lo scambio di idee e best practice, introduzione di corsi di mobilita' ciclistica nelle scuole, ridisegno delle citta' mettendo al centro della pianificazione pedoni e ciclisti.
Il cambiamento "nasce dal basso e dalle citta'". E' la posizione di Graziano Delrio, presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia, per il quale "l'alleanza tra associazioni e Comuni di cui questo evento e' testimone costituisce una grande potenzialita' da sfruttare per rendere il cambiamento ineluttabile. Per questo occorre che chi si candida a governare il Paese, prenda impegni precisi in materia di mobilita' dolce sia in termini di azioni, sia di monitoraggio delle citta' attraverso indicatori. Il tema della mobilita' sostenibile deve entrare nell'agenda del Paese e il lavoro svolto in questi giorni deve proseguire con i sindaci in prima fila in questa grande campagna per una mobilita' nuova''.
Gli Stati generali difatti, dopo l'esperienza positiva di questa prima edizione, si apprestano a diventare un appuntamento permanente con cadenza annuale. Obiettivo: mettere in atto una svolta culturale che punti sulla 'mobilita' dolce' e non piu' sulle grandi opere. "Quando la visione e' chiara le risorse di trovano - aggiunge Delrio - Sono piu' preoccupato dall'idea che nel nostro Paese si continui a credere che lo sviluppo viene necessariamente dalle grandi opere''.
L'esigenza di mettere in campo politiche per una mobilita' nuova e' diventata inderogabile. Lo dicono, prima di tutto, alcuni dati. L'Italia e' il Paese europeo con la piu' alta densita' di automobili: 36 milioni di auto, il 17% dell'intero parco circolante in Europa, a fronte di una popolazione pari al 7% di quella dell'intero continente. Il traffico veicolare assorbe l'1% del Pil in inefficienza e il 2% se ne va per i costi dell'incidentalita'. Gli scontri stradali mietono, ogni giorno, vittime e feriti. Il rapporto tra trasporto pubblico e trasporto privato a Roma e' 28 a 72, a Londra e' 50,1 contro 49,9, a Parigi 63,6 contro 36,4, a Berlino 66 contro 34, a Barcellona 67 contro 32.
E ancora: in Italia Irisbus, l'unica fabbrica di autobus, e' stata recentemente chiusa, in controtendenza con il resto d'Europa; le spese legate al possesso di un'automobile sono circa un terzo del reddito medio famigliare, dato in crescita in presenza di un abbassamento costante e progressivo del potere d'acquisto. Parallelamente, si registra un costante aumento dei cittadini che si spostano in bicicletta e che chiedono maggior sicurezza, come dimostra l'adesione al movimento #salvaiciclisti il 28 aprile a Roma e il 3 giugno a Torino.
Reggio Emilia, invece, e' stata scelta quale sede degli Stati Generali della Bicicletta in quanto citta' italiana ciclabile per eccellenza, con i suoi 180,7 chilometri di ciclabili e il rapporto procapite piu' alto (metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti), un utilizzo della bicicletta che supera il 20% del totale della mobilita' urbana e il 60% dei trasporti casa-scuola su bici, su mezzi pubblici, a piedi e con il car pooling. Il Comune di Reggio Emilia si impegna da diversi anni, tramite appositi strumenti di programmazione previsti nel Piano urbano della Mobilita' (Pum), ad aiutare i cittadini nel praticare una mobilita' diversa, piu' sostenibile dal punto di vista ambientale e non solo.
Tra le eccellenze che contraddistinguono Reggio Emilia vi sono diverse iniziative legate alla mobilita' ciclabile: istituzione della zona 30 nel centro storico (e, a breve, in tutto l'abitato urbano), la creazione di parcheggi per le bici, di segnaletica dedicata per ciclisti, servizi di bike sharing e di pronto intervento bici, introduzione del mobility manager scolastico e di servizi BiciBus e PediBus nei percorsi casa-scuola, diffusione della mobilita' elettriche sui mezzi pubblici.