Mobilità sostenibile, la classifica delle città virtuose
Il Rapporto di Euromobility evidenzia un gap tra Nord e Centro-Sud in tema di mobilità sostenibile

Roma, 31dicembre 2014 - Quanto è sostenibile la mobilità italiana? E’ questa la domanda a cui tenta di dare risposta l’ottavo Rapporto condotto da Euromobility e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”.
L’indagine, che prende in considerazione tutti i capoluoghi di regione e le province autonome del Paese ed i Comuni con più di 100.000 abitanti, fornisce una visione d’insieme degli sforzi messi in atto dalle amministrazioni locali per incentivare la diffusione di nuovi modelli di mobilità, che tengano maggiormente in considerazione la tutela ambientale e la vivibilità delle aree urbane. I risultati, sintetizzati in una classifica delle città più impegnate nella ricerca di una mobilità sostenibile, dimostrano, ancora una volta ed anche in questo campo, il sussistere di un netto divario tra il Nord ed il Centro-Sud dell’Italia.
Nelle prime posizioni della classifica si attestano Bologna, Parma e Milano, che negli anni hanno puntato su valide alternative al tradizionale utilizzo dell’automobile, incentivando, ad esempio, l’uso della bicicletta o dell’auto condivisa (bike e car sharing), mentre le città meno virtuose risultano essere nel complesso, invece, Potenza, Reggio Calabria e Siracusa.
Per quanto riguarda le politiche volte ad incentivare l’utilizzo del servizio di bike sharing, tra i risultati più soddisfacenti si evidenziano quelli di Milano, dove questo sistema è stato particolarmente potenziato, tanto che, solo nel 2013, sono state aggiunte altre 432 biciclette alle 2.800 già disponibili nel 2012.
Per quanto riguarda invece i servizi di automobili condivise, l’indagine di Eromobility ha rilevato come a dare fiducia a questo nuovo approccio alla mobilità siano soprattutto i cittadini, più che le amministrazioni. Infatti, nonostante il numero delle auto in flotta sia diminuito, gli utenti continuano ad aumentare (+11,9% nel 2012 e +7,8% nel 2013). I maggiori incrementi si registrano a Padova (dove il numero di iscritti passa dagli 88 del 2012 ai 132 del 2013), Palermo (da 529 a 735) e Roma (da 2.507 a 3.220), ma è Milano la città con più utilizzatori totali, giunti a quota 7.374 nel 2013. Dati alla mano, dunque, sembrerebbe conveniente cercare il più possibile di assecondare il trend, aumentando l’offerta e l’efficienza dei servizi.
Per quanto riguarda invece l’offerta di trasporto pubblico, negli anni passati si è assistito perlopiù ad una sua generale riduzione. Tra il 2012 e l’anno seguente, infatti, si è ristretta la possibilità di optare per un viaggio in autobus, tram o metropolitana per i residenti di ben 37 città su 50.
Le riduzioni più consistenti si sono registrate nelle città di Forlì, Latina, Messina, e Salerno, mentre si segnala l’esperienza positiva di Novara che ha aumentato considerevolmente la sua offerta, di oltre il 18 percento. La scarsa efficienza del trasporto pubblico si è tradotta, come prevedibile, in una minore propensione dei cittadini a farne ricorso, per questo si è assistito, sempre in 37 città su 50, ad una riduzione anche del numero di passeggeri trasportati, rispetto al numero di abitanti.