Mobilità urbana, il primo fattore di Smartness
I risultati del bando dell'Osservatorio Smart City dell'ANCI

Roma, 27 agosto 2014 - L’intelligenza di una città, e la sua attitudine al “fare innovazione”, è data soprattutto dalla capacità di gestire, migliorandola, la mobilità urbana. Non è quindi affatto un caso che, dei cinque progetti vincitori del bando “Efisio - Finanziare le città intelligenti”, ben tre abbiano a che fare con gli spostamenti di persone e cose dentro (ma anche: verso) il tessuto cittadino, e con la rete di strade che permette tali spostamenti.
Un passo indietro. Alcuni mesi fa, l’Osservatorio Nazionale Smart City istituito in seno all’ANCI aveva lanciato, assieme a Studiare Sviluppo s.r.l. (società a capitale interamente pubblico), una call rivolta alle Amministrazioni comunali delle Regioni Obiettivo Convergenza, finalizzata all’individuazione di cinque proposte progettuali da sostenere con assistenza professionale e specialistica, pure per una corretta pianificazione finanziaria degli interventi. Il termine per la presentazione delle candidature era fissato al 30 maggio 2014. A metà luglio sono stati ufficializzati i risultati.
Delle cinque proposte selezionate, come si diceva, tre coinvolgono appieno il settore della mobilità e dei trasporti; o delle relative infrastrutture.
Il progetto “Cosenza smart historical city” va a integrarsi con il precedente progetto “Res novae” (acronimo di “Reti, Edifici, Strade, Nuovi Obiettivi Virtuosi per l’Ambiente e l’Energia”), che punta ad una capacità di monitoraggio, ai massimi livelli, dell’eco-sistema urbano, con informazioni energetiche a disposizione di tutti gli interessati (istituzioni, imprese, famiglie) intenzionati a ottimizzare i rispettivi consumi: monitoraggio la cui fase sperimentale passa attraverso la creazione di una vera e propria Smart Street, individuata a corso Mazzini, nel cuore della città.
Il progetto “Messina - Smart Co.M.M. - Smart Core Mediterranean Mobility” prevede la partnership delle amministrazioni di Reggio Calabria e Catania nell’ottica della definizione di una piattaforma integrata di servizi di infomobilità al cittadino, per facilitare gli spostamenti all’interno dei territori coinvolti. La piattaforma, che avrà il compito di mettere a sistema tutte le modalità di trasporto esistenti, sarà, in prospettiva, un decisivo fattore di metropolizzazione delle aree urbane interessate.
Ha, ugualmente, una filosofia assai “trasportistica” il progetto “Ischia - The Smart Innovation Island”, che vedrà i sei Comuni (Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana, Barano d’Ischia) impegnati a ripensare gli spostamenti intraisolani in chiave di sostenibilità e a creare una piattaforma intelligente di gestione delle informazioni destinate ai turisti.
Comunque, a parte tutte le possibili valutazioni tecniche sul merito delle singole proposte, ciò che va salutato con favore è il previsto coordinamento (da parte dell’ANCI) delle iniziative progettuali, già in fase realizzativa. In mancanza di esso, l’indubbia vivacità creativa dei contesti locali potrebbe facilmente arenarsi, senza fare massa critica per il sistema-Italia. In effetti, parlando di Smart Cities uno dei maggiori rischi è rappresentato da una frammentazione, sterile, della progettualità. Proprio per questo, l’Osservatorio Nazionale Smart City dell’ANCI privilegia, tra gli obiettivi che si intendono conseguire, quello della replicabilità degli esempi e schemi d’azione implementati. Come ha ricordato Francesco Profumo, presidente di detto Osservatorio, è necessario “promuovere i risultati dei progetti della call anche ad altri Comuni” e “riusare le esperienze passate per programmare il futuro delle comunità”.