Negli scali italiani i traffici rallentano
Container. Nel 2011 riduzione del 2,4%
Genova, 28 febbraio 2012 - Si è chiuso con il segno meno (-2,4%) il totale della movimentazione dei porti italiani nel 2011. Un risultato su cui pesa soprattutto il crollo dei porti di transhipment, con in testa Gioia Tauro, che nel maggio 2011 ha perso i traffici garantiti dal gruppo Maersk. Le perdite sommate dagli scali di trasbordo ammontano a -15,1 per cento. Mentre l'import-export di container nei porti di destinazione finale segna un positivo +8,3 per cento.
Entrando nel dettaglio dei dati, si nota che Gioia Tauro nel 2011 ha totalizzato 2,3 milioni di teu, segnando -19,2% rispetto al periodo gennaio-dicembre del 2010. Un risultato fortemente negativo e che trova una (parziale) consolazione nel nuovo assetto azionario del Medcenter container terminal di Gioia, che ha visto, a gennaio, entrare nella compagine societaria Terminal investment limited (Til), la società terminalistica che fa capo al gruppo Aponte. Il cambiamento, dato che il gruppo Aponte continua a puntare su Gioia, nonostante la concorrenza che lo scalo subisce da Port Said e Tangermed, può essere un tassello per una nuova crescita del porto calabrese. Anche Cagliari, altro scalo di trasbordo, segna, con 613mila teu, -24 per cento. Mentre Taranto, terzo porto di transhipment italiano con 604mila teu segna ancora un +3,9% nel 2011, destinato, però, a ridimensionarsi fortemente quest'anno, visto che lo scalo ha perso, dopo l'estate, le toccate di Evergreen suo principale cliente.
Decisamente meglio, invece, vanno i porti di destinazione finale. Genova ha segnato 1,8 milioni di container, tornando al livello pre-crisi del 2007. Nel panorama Europeo rimane, però, sotto Barcellona che si è attestato sui 2 milioni di teu segnando +4 per cento. E nel range dei porti mediterranei resta al primo posto Valencia, che arriva a 4,3 milioni di teu (buona parte di transhipment) totalizzando 2,8 per cento. Tornando in Italia, buon risultato marca La Spezia, con 1,3 milioni di teu (+1,7%) mentre Savona segna -15,5% con 166mila teu. Livorno, invece, arriva a 637mila teu (+1,5%). Al Sud, Napoli scende a 527mila teu (-0,8%) e Salerno totalizza un -2,2% pari a 201mila teu. Sul versante Adriatico si registrano le crescite maggiori, ma a fronte di volumi di traffico decisamente inferiori a quelli tirrenici. In testa c'è Trieste, con +39,6% e 393mila teu; poi Ravenna, con +17,8% e 215mila teu e infine Venezia con +16,5% e 458mila teu. Resta evidente la distanza tra i porti italiani e quelli del Northen range. Rotterdam, nel 2011, ha raggiunto 11,8 milioni di teu (+6,5%); Amburgo 9 milioni (+14%); Le Havre 2,2 milioni (ed è l'unico che cala del 6%).