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Briciole di pane

Porto di Genova, Cota e Burlando: investire è interesse della Macroregione nord-ovest

Regia comune tra Piemonte, Liguria e Lombardia per coordinare i piani sulla logistica. Proseguire sul Terzo Valico

Roma, 28 giugno - Ammodernare il porto di Genova per metterlo nelle condizioni di competere con i grandi porti del Nord Europa non è solo un interesse della città di Genova. E' un interesse della macroregione Piemonte-Lombardia-Liguria, e più in generale dell'Italia.

Ne sono convinti i presidenti di Piemonte, Roberto Cota, e Liguria, Claudio Burlando, che ieri sono tornati ad incontrarsi a Torino per rilanciare gli accordi stretti tra le due Regioni. Insieme al presidente della Lombardia, Roberto Maroni, sono uniti nello sforzo comune di sollecitare il governo a scommettere sul grande capitolo della logistica. Che significa porto, terzo valico, interporto.

Cota e Burlando lo hanno ribadito a Torino al termine di un incontro tra le delegazioni delle rispettive giunte regionali. ''Non ho paura di usare la parola macroregione - ha detto Burlando -. Perché la scelta che si ha davanti è semplice: se si vuole competere a livello globale bisogna adeguare le nostre infrastrutture, a cominciare dal porto. Ne hanno bisogno le imprese piemontesi, lombarde, venete''.

''Il nostro obiettivo - ha aggiunto Cota - è di far sentire la nostra voce a Roma, uniti. Una macroregione alpino-mediterranea richiede la necessità di parlare con una voce sola''.

Cota e Burlando convengono sul fatto che il porto di Genova è ormai troppo piccolo per intercettare i nuovi flussi mercantili, soprattutto quelli asiatici e del Nord Africa. E' necessario dunque spostare l'attuale diga foranea di 500 metri, investimento da un miliardo di euro.

''E' evidente che si tratta di una scelta strategica - ha sottolineato Burlando -. Ma è proprio questa la scelta che abbiamo di fronte come Paese. Non a caso lo avevano capito benissimo cinquant'anni fa, quando nell'organismo che presiedeva il porto di Genova, il Cap, sedevano stabilmente anche i sindaci di Torino e Milano''.

Già oggi da Genova, Savona e Spezia transitano 3,2 milioni di teus (twenty feet unit, l'unita' di misura dei container). ''Si tratta del 60% delle merci che arrivano o partono in Italia via nave. Hanno bisogno di uno sbocco verso gli spazi della pianura, perchè a Genova gli spazi non ci sono''.

E' interesse di Lombardia, Piemonte e Liguria, ma in senso lato dell'Italia intera, fare in modo che quegli spazi vengano trovati, per gestire i flussi in funzione di volumi, criteri e tempistiche al passo coi tempi. Da qui l'esigenza di portare a termine di Terzo Valico, ''facendo però attenzione di partire col piede giusto - ha sottolineato Cota - evitando che ci sia un'altra Val di Susa''.

Per tutti questi motivi i presidenti di Piemonte, Liguria e Lombardia sono intenzionati ''ad andare avanti diritti, senza cambiare rotta - ha detto Burlando -. La collaborazione con Cota e Maroni ha un enorme valore. Il Nord-Ovest non può essere trattato come una forza divisa. Se mettiamo insieme le nostre potenzialità, diventiamo una macroregione logisticamente molto, molto importante per tutto il Paese''.

Cota e Burlando si sono accordati su un documento per dare vita a una cabina di regia comune tra Piemonte, Liguria e Lombardia per coordinare i rispettivi piani sulla logistica. ''C'è la volontà comune di proseguire sul Terzo Valico - ha precisato Cota -. Ma c'è in primo luogo il bisogno di ammodernare il Porto di Genova. Abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa e intendiamo rispettarlo''.