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Briciole di pane

Posata la prima pietra della Superstrada Pedemontana Veneta

Grande attenzione per l'opera e per i suoi riflessi occupazionali

Venezia, 11 novembre 2011 - Il classico colpo di benna da parte del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha dato il via al primo cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta ieri a Romano d’Ezzelino; l’arteria, lungamente attesa, rappresenta una delle chiavi di volta infrastrutturali per il Veneto del futuro.
Dopo il Passante di Mestre che ha letteralmente cambiato il volto della mobilità lungo l’asse autostradale Milano -  Trieste ed il completamento della Conegliano – Pordenone, la Pedemontana Veneta si pone come ulteriore rafforzamento della percorribilità est - ovest lungo l’asse del corridoio europeo nr. 5 che rappresenta una delle principali direttrici di sviluppo per questo territorio.
Altri interventi comunque sono attesi sul piano della mobilità e dell’investimento infrastrutturale: TAV, terza corsia Venezia - Trieste, sviluppo del sistema aeroportuale, il Veneto ed il Nord Est stanno progressivamente recuperando il gap infrastrutturale che costituiva uno dei limiti al consolidamento del sistema economico di quella che, da più parti, veniva considerata la cosiddetta locomotiva d’Italia.
Oggi che anche in questo territorio il modello imprenditoriale sta modificandosi e affronta le difficoltà della crisi internazionale con le relative conseguenze occupazionali, il grande cantiere della Pedemontana Veneta oltre alla indubbia valenza di collegamento strategico, assume un ulteriore significato: risposta ai disoccupati della regione. E’una delle richieste che arrivano dalle numerose autorità presenti e che ha già visto una serie di contatti tra il Consorzio SiS che realizzerà e gestirà l’opera per trentanove anni e le associazioni sindacali.
La Superstrada Pedemontana Veneta è un’opera complessa della lunghezza totale di novantaquattro chilometri di cui cinquanta in  trincea, otto chilometri in galleria naturale e nove in galleria artificiale per un costo previsto di circa 2,1 miliardi di euro, che attraverserà un territorio fortemente urbanizzato e che ha visto l’opposizione di un fronte di comitati contrari all’opera che hanno fatto sentire la loro voce anche a margine della cerimonia di ieri.

Luca Vettor