Prequalifica per la Lione-Torino
L'accordo quadro avrà una durata di 48 mesi - Previsti molti microappalti
Milano, 9 maggio 2011, Riparte la macchina della Torino-Lione e, dopo mesi di stallo, fervono i preparativi per avviare a giugno i lavori del cunicolo pilota di Chiomonte, in località Maddalena, pena la perdita dei fondi Ue.
Ltf, la società che gestisce il progetto della parte comune, ha pubblicato in «Gazzetta», il 21 aprile, il bando di pre-qualifica per le opere accessorie al tunnel e, a breve, invierà le lettere ai proprietari dei terreni (una parte dell'appezzamento è dei No Tav) per notificarne l'occupazione temporanea.
Le opere di recinzione del cantiere, quelle che effettivamente partiranno in estate, sono in via di affidamento, con procedura ristretta per un importo di 1,5 milioni, a una ditta valsusina mentre sarà riaperto il contratto, sospeso il 24 ottobre dei 2006, con la cordata guidata da Cmc, incaricata di sviluppare il progetto esecutivo e di realizzare il tunnel esplorativo, lungo 7,5 km per un valore di 137,5 milioni, a cui si sommano 5,5 milioni di misure e opere compensative.
Sotto l'aspetto politico, però, nonostante gli annunci altisonanti di chi predica la volontà di ferro del Governo per la Tav, mancano conferme fondamentali. Prima: la firma del nuovo accordo per la ripartizione dei costi fra Italia e Francia, annunciata per il 24 maggio (anche se, da più parti, si sollevano dubbi sul fatto che il Governo d'Oltralpe apponga il sigillo, prima di avere certezza dell'avvio di Chiomonte). Inoltre, al tavolo politico di Palazzo Chigi, che è tornato a riunirsi il 3 maggio a Roma (dopo quasi un anno e mezzo), è stata confermata l'ipotesi di lavoro che prevede, nella suddivisione in lotti del progetto della Tav, la proroga al dopo 2023 dei cantieri per la linea di Bassa Valle (quella su cui è maggiore l'opposizione degli abitanti). Così da permettere al Governo di attivare un progetto ridotto e low-budget, con un impegno delle risorse su un periodo più lungo.
Il Bando
La gara di Ltf prevede la preselezione, tramite accordo quadro della durata di 48 mesi, delle imprese che potranno essere coinvolte nei lavori di contorno al cunicolo e che, a occorrenza, saranno messe in concorrenza su singoli lavori o forniture. Si parla di tanti microappalti, per un valore complessivo fra i cinque e i 18 milioni. Due i macrolotti. Il primo, stimato fra i cinque e i 14 milioni, riguarda la realizzazione e gestione del sito di deposito dello smarino, 22mila mq a 20 metri dalla bocca di scavo. Il secondo, più piccolo, fra 500mila e quattro milioni, comprende invece le opere civili accessorie. Per ciascuno dei due lotti sarà selezionato un elenco di sei aziende (o cordate). Il termine per candidarsi scade il 30 maggio: l'apertura è prevista il 19 luglio.
Il tavolo politico
Alla vigilia dei primi scavi, cambiano però le carte in tavola. La linea, come già annunciato, sarà realizzata per lotti, ma si allunga l'orizzonte temporale e il 2023, più che la data di fine lavori, sarà quella di avvio delle opere in Bassa Valle. Scandire la successione delle fasi sarà compito dell'Osservatorio. «Secondo logica — spiega Mario Virano, commissario di Governo — si partirà dal tunnel di base, legato agli impegni Ue, per procedere con la stazione internazionale di Susa, il nodo di Torino e rimandare, a un secondo tempo, la linea in bassa Valle. Unica controindicazione di questa soluzione, non poter attivare, fin da subito, l'autostrada ferroviaria a grande sagoma». «Durante l'incontro a Roma — spiega l'assessore ai Trasporti, Barbara Sonino — sono stati ribaditi altri impegni per la Valsusa. Entro giugno, partirà la riqualificazione delle stazioni ferroviarie della linea storica, per 850mila euro. Con Chiomonte, saranno sbloccati 20 milioni più 10 milioni di fondi Fas per l'acquisto di nuovi treni per la Torino-Bardonecchia».