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Briciole di pane

Quarto trimestre 2023: PIL +0,4% in linea con traffico pesante Anas

In relazione alle variazioni dell’Indice di Mobilità Rilevata dell’azienda delle strade

Il PIL in linea con i dati di crescita o decrescita del traffico generato dai mezzi pesanti lungo le strade e autostrade Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane).
Nel quarto trimestre del 2023, considerate le ultime notizie, la stima preliminare dell’ISTAT e le informazioni del traffico, il PIL avrà un incremento pari allo 0,4 % rispetto al trimestre precedente.
Il valore viene messo in relazione alle variazioni del traffico veicolare e come indicatore indiretto della produttività del Paese. È l’analisi messa in campo da Anas sulla base dei dati di traffico raccolti dall’Indice di Mobilità Rilevata dell’Osservatorio del traffico aziendale lungo le oltre 1.400 sezioni distribuite lungo l’intera rete stradale ed autostradale di competenza.

Nell’ultimo trimestre 2023, rispetto a quello precedente, risultano in crescita i consumi nazionali dello 0,6%, mentre gli investimenti fissi lordi si riducono dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del 2% e le esportazioni sono aumentate dello 0,6%. Il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2022. 
Mentre lo stato di benessere economico del Paese è stato valutato in base al PIL, l’analisi dell’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) di Anas ha consentito, in tempo reale, di esprimere l’incremento o il decremento del transito dei mezzi pesanti per lo spostamento delle merci.

Analizzando nel dettaglio i dati relativi al traffico dei mezzi pesanti, ed in particolare tracciando la linea di tendenza per gli anni 2022/2023, ci rendiamo conto che, per la prima parte del 2023 la linea di tendenza è superiore al 2022, mentre per la seconda parte si verifica l’opposto. 
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito dello 0,4 percento alla crescita del Pil: +0,4 percento i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, mentre è risultato nullo il contributo sia degli investimenti fissi lordi, sia della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP).