Slow camion, a proposito di Pianura Padana
Le implicazioni di quella che appare una rivoluzione nel settore dei trasporti
Roma, 12 novembre 2013 – La stampa specializzata dà notizia di un embrionale decreto d’urgenza che, a quanto pare, sarebbe in corso di predisposizione presso i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, volto a ridurre i limiti di velocità dei veicoli industriali in tutta la Pianura Padana. Facile preventivare le immaginabili reazioni, negative, delle associazioni di categoria dell’autotrasporto. Reazioni che, infatti, non hanno tardato a manifestarsi.
Non entriamo nel merito dell’ipotizzata iniziativa ministeriale. Un punto, però, ci pare incontrovertibile: è corretto che i provvedimenti in materia considerino la Pianura Padana un tutt’uno. Ciò ha un senso non solo ambientale (un decreto del genere sarebbe motivato dai preoccupanti tassi di inquinamento atmosferico riscontrabili nella conca racchiusa tra le Alpi e l’Appennino ligure ed emiliano) ma anche trasportistico.
Come hanno messo in evidenza gli studi di accompagnamento all’ultimo Piano Nazionale della Logistica, Nord-Ovest e Nord-Est del Paese possono già essere visti come due piattaforme logistiche ampiamente interconnesse, all’interno delle quali si manifesta, impellente, la necessità di definire gli allacci tra i sistemi delle grandi infrastrutture e la rete secondaria di valenza locale, in modo tale da garantire, appunto, un collegamento tra le direttrici di attraversamento del territorio e il territorio stesso.
È, quindi, appropriato che tutte le scelte di regolamentazione della circolazione stradale extraurbana, ma pure su quella urbana ci sarebbe molto da dire, relative all’area siano assunte al massimo livello decisionale (Ministeri/Consiglio dei Ministri) senza essere lasciate all’iniziativa di Enti locali/regionali. I quali, peraltro, andrebbero pesantemente a incidere, solo per effetto della redistribuzione dei flussi di traffico, sulla viabilità della rete nazionale, gestita da un organismo tecnico (ANAS Spa) non avente funzioni di governo del territorio. Il tutto, in attesa che un organismo ad hoc, si chiami esso Autorità o Agenzia, si faccia operativamente carico di queste fondamentali tematiche attinenti alla mobilità e alla logistica.
