Strade: calano incidenti e vittime, più multe per le cinture di sicurezza
I dati di Polizia stradale e Carabinieri elaborati in esclusiva per il Corriere della Sera

Ogni 4,7 minuti, in media, un guidatore viene multato in Italia perché non indossa le cinture di sicurezza. Eppure, l'obbligo esiste dal 1988 per quelle anteriori e dal 1994 per quelle posteriori. Dispositivi che, in 6o anni, si stima abbiano salvato la vita del 27% delle persone coinvolte in incidenti gravi. Secondo i dati elaborati per il Corriere della Sera da polizia stradale e carabinieri, nei primi nove mesi del 2019 i multati per questa infrazione sono stati 82.840 (+10,1% rispetto allo stesso periodo del 2018). In termini assoluti è la seconda infrazione più comminata, dietro solo all'eccesso di velocità (525.497, +32,3%) che è più facile da «pizzicare» grazie ai misuratori elettronici. Scorrendo il dossier, sorprende anche che i centauri scoperti senza casco sono cresciuti del 30%: uno ogni tre ore. Eppure è obbligatorio indossarlo da 27 anni.
«Non c'è un'unica causa alla base di questi incrementi — spiega Giovanni Busacca, direttore della polizia stradale — ma le motivazioni addotte dai guidatori sono diverse: la presunta scomodità, il rischio di spettinarsi tra i giovani, la convinzione che non sia necessario indossarli a basse velocità e per tragitti brevi. Queste infrazioni sono diffuse in modo omogeneo in tutta Italia da guidatori che sottovalutano come, invece, questi dispositivi salvino spesso la vita».I dati dimostrano che il percorso da fare è ancora lungo. «La nostra attività di contrasto, attraverso i controlli e multe che prevedono anche il fermo amministrativo del veicolo per 6o giorni, ha senz'altro una buona efficacia deterrente — continua Busacca — ma crediamo e puntiamo molto sulla prevenzione tramite campagne di informazione e sensibilizzazione soprattutto nelle scuole, dove la giovane età degli studenti favorisce la diffusione dei messaggi di legalità e sicurezza».
Controlli che hanno portato all'emissione di 1,51 milioni di verbali (+0,8%), la perdita di 2,35 milioni di punti dalla patente(+32,2%), 45.962 carte di circolazione ritirate (+17,1%) e 32.770 patenti (-1,7%) sospese. Senza considerare che 492 persone sono state arrestate e 6.874 denunciate. Una leggera diminuzione, invece, si è avuta per le multe per guida in stato di ebbrezza (-2,5%) e sotto l'influenza di stupefacenti (-o,4%). Proprio sui test antidroga, dallo scorso week end, gli agenti hanno a disposizione un camper sperimentale con all'interno un mini laboratorio tossicologico. In pochi minuti si effettuano sia i prelievi salivari sia le controprove. Cosi non si devono più inviare i campioni al centro ricerche di tossicologia forense di Roma. In questo modo, a Pescara e Ancona, su 70 guidatori testati, quattro sono stati trovati positivi a una o più droghe e due ne erano in possesso. Proprio la severità nei controlli è uno degli elementi che ha portato al calo degli incidenti stradali nei primi nove mesi del 2019. In particolare, i sinistri sono stati 54.600 (-2,3%), i feriti 36.549 (-1,1%), 1.245 (-2,3%) le vittime. Fra queste, 194 avevano meno di 30 anni. Una vera piaga sociale perché, per l'Organizzazione mondiale della Sanità, fra i 5 e i 29 anni gli incidenti sono la prima causa di morte: più dei tumori, dell'alcol o della droga.