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Briciole di pane

Telepedaggio, più semplice viaggiare in Europa

Un positivo elemento di modernizzazione del trasporto. Sempre più utilizzato il sistema di pagamento free-flow

Roma 26 febbraio 2013 – L’obiettivo è quello di facilitare la circolazione dei veicoli per il trasporto di merci e persone. E, aspetto tutt’altro che marginale, ridurre la congestione sulla rete stradale europea e migliorare l’impatto ambientale. Parliamo del Servizio Europeo di Telepedaggio (SET), disciplinato dalla normativa comunitaria. Ne trarranno vantaggio gli utenti della rete stradale nazionale ed europea che potranno, e non è poco, effettuare le operazioni di pagamento elettronico dei pedaggi grazie a una sola apparecchiatura di bordo e stipulando un unico abbonamento.
La “novità” è legata alla Decisione della Commissione 2009/750/CE del 6 ottobre 2009, riguardante la definizione del servizio europeo di telepedaggio e dei relativi elementi tecnici, che ha preso avvio dall'attuazione della Direttiva 2004/52/CE del 29 aprile 2004, concernente l'interoperabilità dei servizi di riscossione elettronica di pedaggi sul territorio dell'Unione Europea, con cui è stato istituito il SET.
La Direttiva 2004/52/CE è stata recepita in Italia con Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 18 novembre 2005 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 60 del 13 marzo 2006). In ambito ministeriale, per l'analisi delle modalità relative all’implementazione del SET, è stato costituito un Gruppo di lavoro misto, al quale sono stati chiamati a collaborare qualificati esperti del settore, espressi pure da ANAS S.p.A. e da AISCAT, nonché i rappresentanti degli Enti locali interessati.
Il sistema di telepedaggiamento costituisce un complessivo elemento di modernizzazione del trasporto europeo, di miglioramento delle condizioni della mobilità e di accesso al mercato. Barriere e caselli, quindi, nel tempo, sono destinati a essere superati dalle più moderne forme di pagamento. Per barriera s’intende, semplificando, l’infrastruttura posta all'inizio e alla fine delle strade soggette al pagamento di pedaggio dove avvengono le due operazioni necessarie al pagamento del pedaggio.  Se il pagamento è elettronico la procedura è automatizzata, non è previsto né il ritiro di alcun biglietto né la fermata per corrispondere il dovuto. Sono, poi, presenti porte (corsie) dedicate al pagamento elettronico (in inglese: free-flow) che non implicano la necessità di fermarsi (sia in entrata sia in uscita). In questo caso il pedaggio è riscosso tramite apparecchiature, posizionate nei veicoli, dotate di microchip che sono "letti" da sensori, posti in prossimità delle porte, che registrano i dati e addebitano l’importo (generalmente, nel conto bancario comunicato in precedenza dal cliente al gestore della strada).
In Italia è attivo il sistema misto barriere/free-flow. La tariffazione del pedaggio autostradale si gestisce in due modi: attraverso il “sistema autostradale chiuso” (chilometri effettivamente percorsi) e il “sistema autostradale aperto” (pedaggio forfettario). In Ungheria il pagamento del pedaggio avviene tramite la e-vignette. Il pagamento è forfettario e digitalizzato. Al momento del corresponsione del pedaggio (nei punti vendita autorizzati e prima di entrare in autostrada) è registrata la targa e portali elettronici posti lungo le autostrade controllano, tramite la targa, che il mezzo circolante abbia effettivamente pagato il pedaggio. Con il sistema della vignetta il pagamento avviene acquistando un adesivo da collocare, generalmente, nel veicolo. In Slovenia è usato il sistema della vignetta per i mezzi fino a 3,5 t, mentre per gli altri è usato il sistema misto barriere/free-flow. In Germania, una rete di 12.172 km è completamente gratuita per i mezzi fino a 12 t, mentre per gli altri mezzi è attivo il free-flow. I sistemi possono variare, all'interno di uno stesso Stato, pure da strada a strada (ad esempio: lungo un'autostrada è attivo il sistema esclusivamente free-flow; in un'altra è attivo il sistema misto barriere/free-flow).
Queste esperienze, così come, quelle realizzate in altri Paesi, dimostrano come sia possibile costruire autostrade sempre di più “intelligenti”.

Carlo Sgandurra