Torino: ripartono i lavori per la tratta della metro 'Lingotto-Bengasi'
A marzo al via l'organizzazione del cantiere
Torino, 11 febbraio 2014 - Ripartono i lavori per la realizzazione della tratta 'Lingotto-Bengasi' della metropolitana di Torino. Si sono, infatti, conclusi in maniera positiva gli incontri tecnici-giuridici tra Infra.To, la società della Città di Torino incaricata di realizzare la metropolitana, e la terza ditta classificata alla gara per l'assegnazione dei lavori della tratta, l'Ati Edilmaco (costituita dalle ditte piemontesi Co.ge.fa. e Mattioda) - C.C.C. (Consorzio Cooperative Costruzioni) che subentra al contratto precedentemente stipulato con Seli/Coopsette alle medesime condizioni di gara, come prevede da legge.
L'amministratore Unico di Infra.To Giancarlo Guiati e l'assessore alla Mobilità della Città di Torino, Claudio Lubatti esprimono soddisfazione "per l'importante percorso svolto in questi mesi. La conclusione positiva di questo accordo, testimonia la volontà della città di proseguire negli investimenti delle infrastrutture del trasporto pubblico".
Descrizione tecnica dell’opera
I lavori per la realizzazione della tratta 'Lingotto-Bengasi', consistono nella costruzione di due stazioni ('Italia'61-Regione Piemonte' e 'Bengasi'), tre pozzi di ventilazione e una galleria lunga 1,9 km, scavata interamente con Tbm.
A marzo 2014 avvio dei cantieri
I lavori cominceranno a marzo, dopo le necessarie tempistiche per l'espletamento delle pratiche notarili e amministrative. Successivamente l'impresa provvederà all'allestimento del cantiere (trasporto e installazione di macchinari, organizzazione del personale) per iniziare a pieno ritmo a maggio.
Durata dei lavori
I lavori, come previsto nel contratto, dureranno circa 3 anni, con la messa in esercizio della metropolitana nel 2017. Sarà però possibile riaprire via Nizza al traffico già al termine della realizzazione del tunnel nel corso del 2016. Infra.To e la Città di Torino hanno inoltre previsto la possibilità di accelerare l'esecuzione dei lavori per ridurre i tempi del cantiere e conseguentemente per contenere i disagi che ricadono sia sulla cittadinanza che sul commercio delle aree interessate.