Trasporti, la crescita delle "Autostrade del Mare"
Una modalità di trasporto per decongestionare il traffico su strada, diminuire l'inquinamento, far risparmiare soldi (e fatica) agli autotrasportatori
Roma, 9 luglio 2012 – Secondo una ricerca condotta dall'Osservatorio Autopromotec sulla base dei dati Eurostat, Istat e Anfia, nel 2010 in Italia il trasporto su strada ha raggiunto il 91% del volume totale dei trasporti: tra i maggiori Paesi Europei, in questa particolare classifica siamo secondi solo alla Spagna (96,6%). Questa condizione incide sulla viabilità, determinando fenomeni di congestione alla circolazione stradale, e anche sulla sicurezza stradale. D’altro canto, la statistica testimonia come le modalità alternative di trasporto siano ancora poco sviluppate.
Secondo gli esperti, per uscire da tale condizione è necessario un maggiore ricorso alle modalità combinate di trasporto (ad esempio, gomma-ferro), migliorare lo stato delle infrastrutture e aumentare l’efficienza della logistica delle merci. In virtù della particolare configurazione e posizione geografica dell’Italia, è auspicabile che siano i trasporti sul mare ad assumere un ruolo di primo piano, e a tal proposito negli ultimi anni si registra lo sviluppo delle “Autostrade del Mare”: le rotte marittime che collegano i porti più attrezzati e più importanti per il traffico delle merci e sono servite da traghetti dedicati ad esse. Rientrano in questa rete gli scali di Genova, Ravenna, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Salerno, Catania, Massina, e Palermo, che sono collegati tra loro e con alcuni porti stranieri (tra cui: Barcellona, Valencia, Tolone, Tunisi).
Per un autotrasportatore, ricorrere a questa modalità di trasporto assicura vantaggi tutt’altro che trascurabili: anziché guidare per centinaia di chilometri da una parte all’altra d’Italia, può imbarcarsi su una delle numerose linee marittime che compongono la rete delle Autostrade del Mare e raggiungere la sua meta evitando traffico e stanchezza, e riducendo l’inquinamento e il consumo del proprio mezzo. Inoltre, secondo calcoli effettuati da RAM – Rete Autostrade Mediterranee SpA – i costi del trasporto via mare possono essere meno della metà di quelli via terra, e comunque “inferiori alla spesa viva del solo gasolio”. A tal proposito, c’è anche da segnalare che per sostenere la diffusione e l’uso delle Autostrade del Mare, negli anni scorsi il governo ha predisposto un sistema di rimborso economico fino al 30% del costo dei biglietti marittimi, il cosiddetto “Ecobonus”, per gli autotrasportatori che scelgono le Autostrade del Mare.
A conferma di quanto detto, RAM segnala che negli ultimi anni c’è stato un aumento costante (circa il 20% annuo) del traffico pesante trasferito sulle rotte marittime, e che negli ultimi anni i mezzi pesanti che utilizzano abitualmente le Autostrade del Mare sono circa 1,5 milioni l’anno. Inoltre, c’è da considerare che allo stato attuale le navi delle Autostrade del Mare possono contare su una capacità di riempimento di stiva che si attesta intorno al 50%, quindi un ulteriore aumento del 50% è ottenibile senza aggiuntivi costi economici, sociali e ambientali. In altre parole, oltre al risparmio effettivo per gli autotrasportatori, c’è un vantaggio concreto e non trascurabile per la sicurezza e la mobilità di tutti i cittadini.
Tutte queste considerazioni trovano riscontro nei dati registrati in uno dei nodi nevralgici della rete italiana di Autostrade del Mare: il porto di Salerno. Secondo le statistiche pubblicate dall’Autorità portuale di Salerno, ogni anno ci sono decine di migliaia di passeggeri che utilizzano lo scalo campano per i propri spostamenti, in particolare in virtù dei collegamenti con due importanti porti siciliani: Messina e Palermo. Queste rotte sono molto utilizzate soprattutto dagli autotrasportatori, come emerge dai numeri consultabili sul sito dell’Autorità portuale. Infatti, se dal 2009 al 2011 si è passati da 248mila a oltre 267mila passeggeri (con una flessione nel 2010), il numero complessivo di auto al seguito dei passeggeri è calato di 11mila unità (62mila nel 2009, 51mila del 2011) mentre il numero di veicoli commerciali è costantemente aumentato: oltre 153mila nel 2009, 172mila nel 2010, quasi 195mila nel 2011. Questa crescita può essere considerata un evidente segnale del fatto che i professionisti del settore sono attenti ai vantaggi offerti dalle Autostrade del Mare.