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Briciole di pane

Trasporto aereo, Istat: nel 2012 traffico -3,4%, passeggeri -1,3%

Gli aeroporti con i maggiori cali sono Milano Malpensa (-4%) e Roma Fiumicino (-1,8%)

Roma, 20 novembre 2013 - Crolla il trasporto aereo. Nel 2012 il traffico aereo da e verso gli scali nazionali ha segnato, dopo due anni di crescita, una generale flessione: i movimenti di aeromobili sono diminuiti del 3,4 per cento sull'anno precedente, i passeggeri dell'1,3 per cento e le quantità di merci e posta del 4,9 per cento. Il calo dei passeggeri - segnala l'Istat - riguarda sia i voli di linea sia i charter: i passeggeri trasportati su voli di linea calano complessivamente dell'1,3 per cento, ma a diminuire sono quelli dei voli nazionali (-5,3 per cento) mentre aumentano quelli dei voli internazionali (+1,9 per cento). I passeggeri sui voli charter diminuiscono dell'1,1 per cento, la variazione è sintesi di un calo del traffico internazionale (-1,7 per cento) e di un aumento di quello nazionale (+10,8 per cento).

Gli aeroporti che registrano i maggiori cali di passeggeri sono Milano Malpensa (-758 mila, -4 per cento), Roma Fiumicino (-663 mila, -1,8 per cento) e Catania (-628 mila, -9,3 per cento); quelli con i maggiori incrementi sono Treviso - aeroporto parzialmente chiuso nel 2011 - (poco più di 1,2 milioni, pari al +116,2 per cento) e Bergamo (circa 466 mila, +5,5 per cento).

Continua a diminuire l'utilizzo dei vettori italiani da parte dei passeggeri - segnala l'Istat -: la relativa quota è scesa tra il 2007 e il 2012 dal 56 per cento al 38 per cento. Il 47 per cento dei passeggeri utilizza voli low cost (46 per cento nel 2011), quota che scende al 24 per cento se si considerano solo le linee aeree italiane (28 per cento nel 2011). L'Italia, con una quota del trasporto europeo pari al 9,5 per cento (9,6 per cento nel 2011), si colloca al quinto posto nell'Ue per numero di passeggeri trasportati, dopo Regno Unito (16,5 per cento), Germania (14,6 per cento), Spagna (13 per cento) e Francia (11 per cento).

La diminuzione delle merci e posta trasportate, pari al 4,9 per cento, è il risultato di una riduzione consistente dei trasporti internazionali (-5,5 per cento) e di un leggero calo di quelli nazionali (-0,2 per cento). I movimenti di merci per area geografica registrano un incremento dagli altri Paesi europei (+9 per cento), dal Centro-America (+8,8 per cento) e da Australia e Oceania (+32,9 per cento); risultano, invece, in diminuzione quelli da e verso Africa (-28,9 per cento), Nord America (-13,4 per cento), Sud America (-9,9 per cento), Asia (-4,4 per cento) e Unione europea (-4,2 per cento).

Mario Avagliano