Trasporto pubblico locale: è ora di passare all'azione
Tutti d'accordo sull'obiettivo di raddoppiare l'uso di bus e metro e fermare le auto
Milano, 25 aprile 2011 - L’obiettivo, una sorta di strana formula da fisici alla Albert Einstein che recita 2025 Ptx2, che significa il raddoppio della quota di utilizzo del trasporto pubblico locale entro il 2025, era stato fissato nel 2009 all'assise di Vienna. Due anni dopo, a Dubai, il congresso mondiale della Uitp — l'associazione che riunisce le aziende di trasporto locale insieme alle agenzie e alle Autorità — ha scelto di passare all'azione. Come? Mostrando i benefici che derivano da un uso raddoppiato dei mezzi pubblici e portando ad esempio e premiandole le best practices che si stanno diffondendo in tutti i continenti. La convinzione che un incremento forte del Tpl sia cruciale per evitare alle città di finire bloccate dalla congestione da traffico e al mondo di soffocare per le emissioni nocive è unanime. Dal continente americano all'Africa, dall'Europa all'Asia fino al Medio Oriente. Persino la padrona di casa, la Dubai degli emiri del petrolio, ribadisce di voler passare dall'8% attuale di quota di mercato al 30% del 2020. «I nostri traguardi — ha detto aprendo il congresso Mattar Al Tayer, presidente dell'Autorità per le strade e i trasporti dell'emirato — sono semplici ma ambiziosi. Costruiremo un network integrato di metropolitane che comprende 300 chilometri di nuovi binari e linee di bus per alimentarlo». I numeri presentati da Patrick Vautier, direttore marketing e innovazione del colosso parigino Ratpdev, sono eloquenti: se si continua come ora nel 2025 il volume di traffico urbano salirà del 60% mentre il numero dei morti per incidenti stradali toccherà il mezzo milione l'anno, uguale a un più 30%, la stessa percentuale di incremento delle emissioni di gas serra. Con il raddoppio della quota modale del Tpl, invece, gli inquinanti si riducono del 25%, si risparmiano 170 milioni di tonnellate l'anno di petrolio (con benefici anche per la bolletta energetica) e si evitano 60mila morti sulle strade. In concreto raddoppiare significa passare dal 16% di utilizzo del Tpl nelle grandi aree urbane del 2005 al 32% del 2025, con una stabilizzazione degli spostamenti non motorizzati, a piedi e in bicicletta, al 36% e una riduzione dell'auto dal 47% al 32%. In termini di viaggi giornalieri l'effetto è triplicare quelli con i mezzi pubblici (da 1,2 miliardi a 3,6 miliardi), quasi raddoppiare quelli a piedi e in bici (da 2,8 miliardi a 4,2) e stabilizzare l'auto a 3,6 miliardi. Lew Fulton, analista dei trasporti dell'Agenzia mondiale per l'energia, ha spiegato che con questo livello di consumi di petrolio il CO2, raddoppierà entro il 2050 provocando un aumento della temperatura dell'atmosfera terrestre di sei gradi centigradi. «È un trend catastrofico — ha dichiarato —. Dobbiamo contenere la crescita esponenziale della mobilità, cambiare il modo in cui viaggiamo spostandoci su treni e bus e costruendo città più intelligenti».
Come arrivare al traguardo? «Avremo bisogno di investire un enorme quantità di denaro» ha risposto il presidente dell'Uitp, Alain Flaush. L'associazione chiama a raccolta governi centrali, autorità locali, investitori, operatori e fornitori perché mettano in campo la volontà di trovare il giusto equilibrio tra auto privata, trasporto pubblico, biciclette e spostamenti a piedi. «Dobbiamo bilanciare l'accessibilità con la sostenibilità, l'integrazione con l'intermodalità e l'interoperabilità», ha sostenuto Brian Simpson, presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo. «Le infrastrutture di trasporto sono il sistema circolatorio — questo il paragone della ministra svedese Catharina Elmsater-Svard — della vita quotidiana e lavorativa di tutti noi, come degli affari e dell'industria: creano le condizioni perché l'economia funzioni. È importante che tutte le forme di trasporto si integrino per rendere ottimali gli spostamenti». Dall'Australia al Sud Africa, dal Belgio agli Stati Uniti, dalla Cina al Brasile, gli attori del Tpl non hanno dubbi: la leva fondamentale è la volontà politica. Se non ci sarà, il raddoppio resterà una formula ingegnosa. Ma senza soluzione.
Come arrivare al traguardo? «Avremo bisogno di investire un enorme quantità di denaro» ha risposto il presidente dell'Uitp, Alain Flaush. L'associazione chiama a raccolta governi centrali, autorità locali, investitori, operatori e fornitori perché mettano in campo la volontà di trovare il giusto equilibrio tra auto privata, trasporto pubblico, biciclette e spostamenti a piedi. «Dobbiamo bilanciare l'accessibilità con la sostenibilità, l'integrazione con l'intermodalità e l'interoperabilità», ha sostenuto Brian Simpson, presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo. «Le infrastrutture di trasporto sono il sistema circolatorio — questo il paragone della ministra svedese Catharina Elmsater-Svard — della vita quotidiana e lavorativa di tutti noi, come degli affari e dell'industria: creano le condizioni perché l'economia funzioni. È importante che tutte le forme di trasporto si integrino per rendere ottimali gli spostamenti». Dall'Australia al Sud Africa, dal Belgio agli Stati Uniti, dalla Cina al Brasile, gli attori del Tpl non hanno dubbi: la leva fondamentale è la volontà politica. Se non ci sarà, il raddoppio resterà una formula ingegnosa. Ma senza soluzione.