Trasporto pubblico locale, un piano per uscire dalla crisi in 3-5 anni
Il documento è allo studio del Ministero. Sottosegretario D'Angelis: "A breve gli Stati Generali dei servizi pubblici locali"
Roma, 21 novembre 2013 - "Il Governo ha posto al centro delle priorità il trasporto pubblico locale, una delle emergenze nazionali sottovalutate che impattano negativamente sulla vita dei cittadini e delle città". Così si è espresso il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis intervenendo stamattina a Roma al convegno nazionale della Cgil “Trasporto pubblico locale e regionale. Esperienze e proposte per uscire dalla crisi”.
Il Sottosegretario ha ricordato i numeri delle immatricolazioni, "meno di 1000 autobus l'anno, 5 volte meno di Francia, Germania o Inghilterra, con risorse pubbliche azzerate dal 2010", e le forti "crisi industriali aperte nelle storiche aziende nazionali produttrici di bus, tramvie e metropolitane come Irisbus di Flumeri, Breda Menarini Bus di Bologna e Breda di Pistoia e in una filiera di centinaia di piccole e medie imprese".
Gli Stati Generali Tpl e il Piano di rilancio
L'urgenza di riformare il settore è evidente: "Con il Ministro Lupi a breve presenteremo gli Stati Generali dei servizi pubblici locali - ha dichiarato D'Angelis - con un Piano di rilancio del settore che oggi impegna 127.000 lavoratori in 1150 aziende locali, oltre il 40% al collasso e con indebitamenti record come gli 1,2 miliardi di Atac di Roma. Il Piano conterrà un pacchetto di riforme che in 3-5 anni permetteranno l'uscita dalla crisi".
“Tra gli obiettivi immediati, non più rinviabili - ha aggiunto D’Angelis - c’è la ripresa degli impegni finanziari dello Stato per il rinnovo del parco mezzi. In Legge di Stabilità i primi 300 milioni e altri arriveranno con i prossimi decreti".
I mezzi circolanti in regola con i limiti europei per emissioni nocive sono appena il 15% e l'invecchiamento medio per i 51.400 autobus italiani è di 12 anni contro i 7 della zona Ue.
"Va poi stabilizzato il Fondo nazionale per il settore di 4.6 miliardi di euro e l’azione di monitoraggio in corso indica la necessità di aggregazioni e sinergie di imprese da gestire con criteri industriali e non più clientelari, con servizi di maggiore qualità e più orientati all'utenza”. Questa la posizione del Sottosegretario alle Infrastrutture.
Il ruolo della nuova Authority Trasporti
"La nuova Authority Nazionale dei Trasporti – ha continuato D’Angelis - dovrà aiutarci a portare tutte le Regioni a gare di evidenza pubblica per risolvere l’anomalia italiana per cui lo stesso soggetto (il Comune in genere) è insieme regolatore (decide tariffe e controlla) e proprietario della società di gestione. Separare soggetto controllato da soggetto controllante – ha concluso il Sottosegretario - crea un vero mercato, che restituisce efficienze e chiarezza come dimostrano le realtà più avanzate, con la miglior tutela di tutti i lavoratori e il miglioramento del servizio, che non può più a pesare sui bilanci comunali tagliati dal patto di stabilità e ormai nell'impossibilità di indebitamento per la modifica costituzionale".