Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Velocizzare le procedure doganali, una priorità logistica

Occorre semplificarle e istituire lo Sportello Unico

Roma, 10 luglio 2012 - Semplificazioni procedurali, linearità degli adempimenti da rispettare e certezza nei tempi di risposta degli Uffici pubblici. Sono, questi, alcuni dei fattori essenziali ai fini del rilancio e dello sviluppo della logistica. Sembra superfluo, infatti, investire risorse, ad esempio nelle politiche portuali, puntando decisamente sugli aumenti di capacità (banchine più ampie, fondali più profondi, ecc.), quando, poi, le procedure di controllo delle merci in transito restano gravate da pesanti inefficienze. L’obiettivo d’intercettare maggiori volumi di traffico fallirebbe in partenza. La situazione italiana è, d’altronde,  caratterizzata da rilevanti criticità. Basta considerare che l’organico doganale non è ancora organizzato in modo da assicurare la piena operatività, h24 e sette giorni su sette, dei servizi doganali, a differenza di quanto avviene in altri Stati UE. Nel nostro Paese esistono ben 18 organismi a vario titolo competenti per il controllo delle merci in transito. Spesso, si sovrappongono nei relativi interventi (non è certo un caso che l’indagine “Doing Business”, della Banca Mondiale, ci ha collocato agli ultimi posti nella classifica dei Paesi UE di efficienza delle procedure transfrontaliere). Tutto questo, per l’economia nazionale, comporta dei costi. E sono costi che pesano. Le inefficienze ascrivibili a tali aspetti provocano una dilatazione dei tempi di sosta delle merci nelle strutture portuali, aeroportuali e interportuali. Producono oneri aggiuntivi a carico delle imprese importatrici ed esportatrici italiane, oltre a non consentire agli operatori logistici di avere certezze nei tempi di trasporto. Per non parlare del fenomeno, difficilmente quantificabile ma senz’altro rilevante, della distorsione di traffico verso altri Stati membri dell’UE (ovvero, la tendenza di molti operatori logistici e commerciali italiani a spostare parte delle loro attività operative in altri Paesi meglio organizzati sotto il profilo amministrativo-procedurale). I costi di tali inefficienze sono stati stimati in almeno 2 miliardi di euro, ma secondo alcuni, se si considerassero i traffici persi a favore dei porti del Nord Europa, arriveremmo a superare i 5 miliardi di euro. La Consulta Generale per l’Autotrasporto e per la Logistica, consapevole dell’assoluta rilevanza del tema, ha proposto al Governo, come ipotesi operativa utile e immediata, un intervento legislativo mirato ad attuare, da subito, lo Sportello Unico Doganale, peraltro formalmente già previsto dall’ordinamento. Lo Sportello consentirebbe agli operatori del commercio estero di completare il ciclo documentale, richiesto per le operazioni in import/export, facendo pervenire, attraverso un’unica struttura, le informazioni necessarie alle varie Amministrazioni dello Stato.

Carlo Sgandurra