Venezia, il Mose rischia di slittare al 2016
Il varo dell'infrastruttura che dovrebbe 'salvare' Venezia dall'acqua alta potrebbe essere posticipato di 2 anni
Venezia, 24 luglio 2012 - Due anni di ritardo. Rischia di slittare al 2016 il completamento del Mose, la barriera di paratie mobili che dovrebbe 'salvare' Venezia dall'acqua alta e proteggere la laguna. L'allarme è stato lanciato dal Consorzio Venezia Nuova, che sta realizzando l'opera. Il varo dell'infrastruttura, infatti, potrebbe essere posticipato di 2 anni per le parti non ancora finanziate, mentre è confermata per il 2014 la conclusione dei lavori della bocca 'maggiore', quella del porto del Lido.
"Quello che noi abbiamo per sicuro è la bocca del Lido, le altre due dipendono dal flusso dei finanziamenti e dai tempi con cui li abbiamo effettivamente in cassa, perché a delibera del Cipe non sempre corrisponde un'immediata liquidità", spiegano dal Consorzio, che spesso ha dovuto ricorrere a prestiti ponte delle banche. Se dunque "i finanziamenti non vengono dati con la tempistica prevista, con flussi certi, è probabile che si debba rallentare a seconda di come arrivano", ferma restando appunto la realizzazione da cronoprogramma della prima parte dell'opera, che poi "può rendere molto rapido ultimare anche le altre due".
Dunque non sarà nel 2014 ma, con tutta probabilità, nel 2016 la fine del lavori del Mose. I cantieri della grande opera saranno dunque costretti a uno stop. Come scrive 'Il Gazzettino', a breve dovrebbe esserci un nuovo cronoprogramma in cui si fissa la fine dei lavori per il 2016, con due anni di ritardo rispetto a quanto precedentemente preventivato. Per completare il finanziamento dei lavori mancano, infatti, circa 1,2 miliardi di euro.
"Quello che noi abbiamo per sicuro è la bocca del Lido, le altre due dipendono dal flusso dei finanziamenti e dai tempi con cui li abbiamo effettivamente in cassa, perché a delibera del Cipe non sempre corrisponde un'immediata liquidità", spiegano dal Consorzio, che spesso ha dovuto ricorrere a prestiti ponte delle banche. Se dunque "i finanziamenti non vengono dati con la tempistica prevista, con flussi certi, è probabile che si debba rallentare a seconda di come arrivano", ferma restando appunto la realizzazione da cronoprogramma della prima parte dell'opera, che poi "può rendere molto rapido ultimare anche le altre due".
Dunque non sarà nel 2014 ma, con tutta probabilità, nel 2016 la fine del lavori del Mose. I cantieri della grande opera saranno dunque costretti a uno stop. Come scrive 'Il Gazzettino', a breve dovrebbe esserci un nuovo cronoprogramma in cui si fissa la fine dei lavori per il 2016, con due anni di ritardo rispetto a quanto precedentemente preventivato. Per completare il finanziamento dei lavori mancano, infatti, circa 1,2 miliardi di euro.