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Briciole di pane

VENTO: in bicicletta da VENezia a TOrino lungo il fiume Po

Green economy passando in sicurezza per l'EXPO2015

Roma, 27 settembre 2012 – E’ stato presentato alle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati VENTO, il progetto del Politecnico di Torino per la realizzazione di una ciclovia a lunga percorrenza e a bassa velocità adatta a ciclismo, cicloturismo, semplici amatori e famiglie.

679 km a fianco del grande fiume (sarebbe tra le prime 3 ciclovie europee per lunghezza), attraverso 4 regioni, 12 province, 121 comuni, 242 località attraversando una varietà di paesaggi, di bellezze artistiche, di ambienti, di storie, di lavori unici in Europa e che invece ci sfuggono abituati alla fretta con cui attraversiamo il Paese, da nord  a sud. VENTO attraversa territori abitati da circa 3 milioni e mezzo di persone, rappresenta un volano economico per l’indotto di questi territori poco conosciuti  (si stima un ritorno a regime tra i 110 e i 400 mila euro a kilometro) costituendo un’attrazione per il popolo dei ciclisti e cicloturisti dell’Europa Continentale, molto organizzati e attivi in quei Paesi (sono operative lungo il percorso 14.000 aziende agricole/agroturistiche e 300 attività ricettive).

Oltre il Po, con i suoi ponti del secolo scorso e recentissimi, la ciclovia incontra anche altri fiumi, grandi e piccoli: Dora Baltea, Malone, Tanaro, Scrivia, Ticino, Lambro, Adda, Secchia, Panaro, Adige, Brenta  che verrebbero così monitorati più attentamente di quanto si possa fare oggi. Il Po, essendo navigabile per larghi tratti, in particolare permette ai ciclisti il diversivo della deviazione verso una delle parti più interessanti della provincia italiana, dove nel giro di 8 km. al massimo è possibile imbarcare la bici sul treno e proseguire  più speditamente (e magari rientrare sul percorso successivamente). Per la gita fuori porta basta comunque un’ora di pedalata e (partiti per esempio dalla stazione di Bologna, oppure di Milano o di Genova) saremo già lungo il Po.

Il 40% del tracciato si svolge all’interno di 15 aree protette (poco conosciute), una ricchezza straordinaria in termini di biodiversità e di percorsi ciclabili interni che verrebbero valorizzati attraverso la messa a sistema nel percorso. VENTO inoltre è al centro di una pluralità di connessioni lente come i sentieri pedonali europei (prima fra tutte la via Francigena)  e altre ciclovie minori (ciclovia lungo l’Adige, lungo il Mincio e della Drava). Si creerebbe così uno dei grandi corridoi europei ciclabili a impatto zero che collegherebbero i Paesi tra la Spagna e la Slovenia (EUROVELO8) e tra la Francia e la Svizzera (EUROVELO7), corridoi che consentiranno  di portare i cicloturisti tedeschi ed austriaci, attraverso il Brennero, sino a Siracusa e da lì - con il traghetto -  a Malta.

Il tracciato, a norma di sicurezza per larghi tratti, richiederà alcuni aggiustamenti  grazie a semplici cambi d’uso degli argini, di strade vicinali, di sentieri e strade inutilizzate. L’investimento complessivo ammonta a 80 milioni, ma già con solo 1 milione di Euro il 60% del percorso sarebbe praticabile nel breve termine. Solo il 20% del tracciato richiederebbe interventi importanti tra cui alcune nuove piste ciclabili, ma di nuova generazione, “high-tech”, sempre “low cost”. La durata complessiva dei lavori è di circa 24 mesi.

L’incontro ha rappresentato l’occasione per un appello alle forze parlamentari perché possano fungere da agevolatore per coagulare il consenso politico a livello locale e avviare il necessario coordinamento operativo tra i diversi Enti coinvolti.

A.F.