2011, anno d'oro nella sicurezza aerea
Secondo posto per il minor numero di morti nella storia dell'aviazione civile moderna
Roma, 5 gennaio 2012 - L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato, per molti aspetti, indiscutibilmente negativo e niente può togliere dai nostri pensieri le difficoltà che abbiamo dovuto fronteggiare, come quelle che si stagliano all’orizzonte. Il 2011 ha fatto però registrare una tendenza positiva in un ambito che interessa milioni di persone nel mondo: quello della sicurezza dell’aviazione civile.
Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’Aviation Safety Network (Asn), sito web che raccoglie informazioni sugli incidenti aerei in tutto il mondo, l’anno passato sono state 507 le vittime (di cui 14 a terra) e 28 gli incidenti con vittime che hanno riguardato aerei multimotore di linea. Numeri che snocciolati così forse ci dicono poco, ma che risultano indicativi se si considera che questi dati collocano il 2011 al secondo posto per il minor numero di morti e al terzo per quello degli incidenti. Inoltre, i miglioramenti del settore emergono chiaramente se si confronta il numero di vittime del 2011 con la media registrata nell’ultimo decennio, che è di 764 morti l’anno. Bisogna anche sottolineare che nei dodici mesi appena trascorsi è stato raggiunto un importante primato, ossia il periodo più lungo senza un incidente mortale nella storia moderna dell'aviazione: 80 giorni.
Notizie positive, del resto, erano già arrivate a fine dicembre dalla società britannica Ascend, specializzata in statistiche e consulenze in ambito aerospaziale. Tra l’altro, Ascend ha riferito che il 2011 è stato un anno buono anche per gli assicuratori, con la più bassa richiesta di risarcimento degli ultimi sette anni.
Scendendo nel dettaglio, è emerso che dei 28 incidenti aerei citati, 7 hanno riguardato compagnie inserite nella black-list dell’Unione europea, rispetto ai 6 su 29 dell'anno prima. In proposito, si segnala che la UE ha aggiunto nove vettori nella lista nera e ne ha rimossi tre sulla base dei miglioramenti in fatto di sicurezza.
All’interno di un panorama nel complesso positivo e in via di miglioramento, emergono comunque situazioni molto diverse tra loro. Innanzitutto, gli incidenti non hanno riguardato compagnie aeree di alto calibro internazionale, ed è evidente il divario tra i Paesi più avanzati e le aree ancora in via di sviluppo.
Ad esempio, in Africa c’è stato un significativo peggioramento. Difatti, nonostante si raggiunga appena il 3% di tutte le partenze mondiali, nel continente è stato registrato il 14% degli incidenti mortali complessivi.
Inoltre, suscita un certo scalpore l’anno nero della Russia, in cui sono avvenuti sei incidenti mortali, tra cui il più eclatante è certamente quello avvenuto nel settembre scorso, in cui hanno perso la vita più di quaranta passeggeri (tra cui un’intera squadra professionistica di hockey sul ghiaccio).
Infine, un ultimo aspetto da porre in evidenza, su cui si sono soffermati diversi siti e blog del settore, è quello delle cosiddette "compagnie virtuali", ossia società che vendono biglietti aerei sul web come se fossero delle vere compagnie aeree, ma che in realtà noleggiano sia gli aerei che gli equipaggi da altre aziende. Questo fenomeno può determinare dei seri problemi in termini di sicurezza, come testimoniato da un incidente verificatosi a febbraio all’aeroporto di Cork, in Irlanda, che ha causato la morte di sei persone. L’aereo ufficialmente appartenente alla compagnia Manx2, vettore sconosciuto a IATA (International Air Transport Association) e ICAO (International Civil Aviation Organization). Se si vuole compiere altri passi in avanti sul tema della sicurezza aerea, questo problema, ben noto a chi è del settore, deve essere necessariamente affrontato al più presto.