Al volante, con il "vento in poppa"
Sottovalutare le condizioni atmosferiche può influire sulla sicurezza della circolazione

Averlo “in poppa” indica una situazione positiva. Procedere “a gonfie vele”, pure. Aforismi riguardanti Eolo non mancano.
Ma è la stessa cosa quando ci ritroviamo il vento come compagno, più o meno indesiderato, di viaggio? Qualche dubbio pare scontato, perché, oggettivamente, guidare un veicolo in un contesto meteorologico caratterizzato dalla presenza di forti raffiche può rappresentare un disagio non di poco conto. La sua natura invisibile e imprevedibile rischia di giocare brutti scherzi all’automobilista che lo sottovaluta o sia disattento alle implicazioni che può comportare in termini di sicurezza stradale.
Si pensi, ad esempio, alla difficolta di mantenere stabile la traiettoria del veicolo all'uscita di gallerie, nella percorrenza di viadotti o in fase di sorpasso. Oppure ritrovarsi, all’improvviso, qualche oggetto scaraventato sulla corsia di marcia. Per gestire questi frangenti, in aggiunta al puntuale rispetto del Codice della strada, è indispensabile moltiplicare il buonsenso e la prudenza. In fondo, oltre a disporre di un mezzo in perfetta efficienza, si tratta di tenere ben saldo il volante tra le mani e non distrarsi, perché Internet, chat, telefonate e sms possono sicuramente attendere. Che sia una giornata ventosa o meno.
E’ bene rammentare, come confermano le statistiche ACI-Istat, che molto spesso le cause che concorrono all’incidentalità sono attribuibili al “… comportamento scorretto del conducente e del pedone”. In condizioni meteorologiche difficili è, pertanto, fondamentale adottare uno stile di guida ancora (se possibile) più prudente e responsabile. Nel nostro caso, bisogna capire che vento tira e regolarsi di conseguenza.