Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Alleanza salvavita sulle nostre strade

Serve un Registro Traumi, per raccogliere dati e individuare i punti critici

Milano, 20 ottobre 2013 - Migliorare le cure dopo gli incidenti stradali: è l'obiettivo della Global Alliance for Care of the Injured, presentata nei giorni scorsi a Milano da Società Italiana di Chirurgia d'Urgenza e del Trauma (SICUT) e European Society for Trauma and Emergency Surgery (ESTES).
Sebbene le statistiche per l'Italia registrino un calo progressivo dei decessi per incidenti stradali, sono ancora molte le vittime: circa 4.200 morti nell'anno 2009. E si stima che nel 2030 gli incidenti passeranno dal nono al quinto posto nella graduatoria delle principali cause di morte nel mondo.
«E importante intervenire rapidamente, soprattutto a livello organizzativo-sanitario — dice Mauro Zago, chirurgo e rappresentante di ESTES e SICUT —. Ci sono soluzioni relativamente semplici da realizzare, che aiuterebbero in modo significativo a raggiungere il duplice scopo: salvare vite umane e ridurre i costi per il Servizio sanitario».
Tre sono i fronti principali su cui urge agire, secondo gli esperti. Primo: migliorare tempistiche e modalità del soccorso stradale, in modo che le vittime d'incidente arrivino il più velocemente possibile nel centro maggiormente attrezzato nelle vicinanze. «In pratica dobbiamo realizzare un "sistema traumi", — dice Zago — che non può prescindere dal secondo punto: creare anche in Italia un Registro Traumi, per raccogliere dati, allo scopo di capire i punti critici e dove serve intervenire per ottimizzare gli interventi di Pronto soccorso».
Infine, va affrontato il problema formativo e organizzativo delle strutture d'urgenza. Già oggi esistono grandi Centri specializzati in traumi maggiori, in cui solitamente finiscono i casi più gravi. Ma che accade a chi ha lesioni "minori"? «E importante organizzare e inquadrare i Centri in modo chiaro (grandi, medi e piccoli) in modo da smistare i feriti in modo appropriato al caso.
Ma è anche fondamentale che il personale, medico e infermieristico, di tutti i Centri trauma, anche di quelli minori, sia formato al "pronto soccorso", cioè a escludere in modo rapido (con questionari o rapidi esami di routine, come un'ecografia o un esame del sangue) che una "piccola" lesione sia davvero tale, che non ci siano traumi interni o interventi urgenti da fare».
 

Vera Martinella (Corriere della Sera)