Ambiente, Clini: piano sicurezza territorio a prossimo Cipe
E' in dirittura di arrivo il piano per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la messa in sicurezza del territorio italiano

Roma, 30 novembre 2012 - E' in dirittura di arrivo il piano per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la messa in sicurezza del territorio italiano. Lo ha assicurato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, intervistato da "Radio Anch'io", spiegando che lo presenterà alla prima riunione in programma del Cipe e che il piano è da considerare "come una misura infrastrutturale per la crescita dell'economia italiana".
L'analisi di Clini è che in Italia "abbiamo una serie storica di eventi climatici negli ultimi quindici anni che ci dice che abbiamo una modificazione significativa del regime delle piogge e un prolungamento del periodo di siccità, che rendono vulnerabile il territorio", soprattutto nelle zone più esposte come quelle costiere. "A fronte di una situazione climatica cambiata - ha proseguito Clini - la protezione del territorio deve essere aggiornata. Ci sono misure per fronteggiare la quantità di piogge che avviene in un periodo concentrato: bisogna mettere delle difese idrauliche molto diverse da quelle esistenti". Clini ha confermato che servono 40 miliardi per mettere in sicurezza il territorio e ha avvertito che "più tempo si aspetta più alti sono i costi".
Una buona notizia da Bruxelles. La Commissione europea potrebbe accettare la richiesta italiana di non considerare ai fini del Patto di Stabilità gli investimenti per la difesa del territorio e contro il dissesto idrogeologico, ha detto il ministro dell'Ambientei: "Assolutamente si, ho registrato aperture da parte del Commissario all'Ambiente, ne parleremo anche nella riunione che avremo la prossima settimana in occasione della Conferenza sul clima a Doha".
Clini ha parlato della necessità di "una riprogettazione del territorio, di restaurare quello che c'è ed eliminare ciò che è pericoloso", anche agli architetti e ingegneri riuniti al Maxxi per il convegno "Il mestiere del Costruire", promosso da Inarcassa. Il ministro ha ricordato il Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio che presenterà al Cipe "le risorse necessarie per eseguire interventi di messa in sicurezza, realizzare opere per il drenaggio e la raccolta delle acque, recuperare le aree agricole e boschive abbandonate e contrastare i fenomeni di erosione delle coste, pari a circa 40 miliardi per i prossimi 15 anni. L'Italia era un paese molto ben attrezzato a far fronte ai disastri ambientali ma negli ultimi anni non si è più battuto chiodo, soprattutto perché mancano le risorse". Il ministro ha spiegato che serve un uso "più attento del territorio a fronte dei cambiamenti climatici e l'urbanizzazione non controllata mette a duro rischio la sicurezza, anche per questo servono interventi di delocalizzazione".
L'analisi di Clini è che in Italia "abbiamo una serie storica di eventi climatici negli ultimi quindici anni che ci dice che abbiamo una modificazione significativa del regime delle piogge e un prolungamento del periodo di siccità, che rendono vulnerabile il territorio", soprattutto nelle zone più esposte come quelle costiere. "A fronte di una situazione climatica cambiata - ha proseguito Clini - la protezione del territorio deve essere aggiornata. Ci sono misure per fronteggiare la quantità di piogge che avviene in un periodo concentrato: bisogna mettere delle difese idrauliche molto diverse da quelle esistenti". Clini ha confermato che servono 40 miliardi per mettere in sicurezza il territorio e ha avvertito che "più tempo si aspetta più alti sono i costi".
Una buona notizia da Bruxelles. La Commissione europea potrebbe accettare la richiesta italiana di non considerare ai fini del Patto di Stabilità gli investimenti per la difesa del territorio e contro il dissesto idrogeologico, ha detto il ministro dell'Ambientei: "Assolutamente si, ho registrato aperture da parte del Commissario all'Ambiente, ne parleremo anche nella riunione che avremo la prossima settimana in occasione della Conferenza sul clima a Doha".
Clini ha parlato della necessità di "una riprogettazione del territorio, di restaurare quello che c'è ed eliminare ciò che è pericoloso", anche agli architetti e ingegneri riuniti al Maxxi per il convegno "Il mestiere del Costruire", promosso da Inarcassa. Il ministro ha ricordato il Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio che presenterà al Cipe "le risorse necessarie per eseguire interventi di messa in sicurezza, realizzare opere per il drenaggio e la raccolta delle acque, recuperare le aree agricole e boschive abbandonate e contrastare i fenomeni di erosione delle coste, pari a circa 40 miliardi per i prossimi 15 anni. L'Italia era un paese molto ben attrezzato a far fronte ai disastri ambientali ma negli ultimi anni non si è più battuto chiodo, soprattutto perché mancano le risorse". Il ministro ha spiegato che serve un uso "più attento del territorio a fronte dei cambiamenti climatici e l'urbanizzazione non controllata mette a duro rischio la sicurezza, anche per questo servono interventi di delocalizzazione".