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Briciole di pane

Anas e la sicurezza del "cuore"

ANAS è tra le prime società ad installare defibrillatori nelle proprie sedi

Roma, 16 ottobre 2012 - Ogni anno 60.000 persone muoiono in Italia per arresto cardiaco. In seguito al via libera della Camera dei Deputati alle nuove disposizioni sull’uso dei defibrillatori semiautomatici ed automatici in ambiente extraospedaliero, che ha consentito l’uso delle predette apparecchiature in ambienti non medici e la realizzazione di corsi di formazione e di addestramento per l’utilizzo delle stesse, il Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi della Direzione Generale ANAS ha organizzato il corso Basic Life Support Defibrilation (BLS-D), finanziato dalla Regione Lazio e svolto dagli istruttori della Fondazione Giorgio Castelli e dell’Ares -118.

L’accordo con l’ANAS, oltre allo svolgimento del corso a cui hanno partecipato ben 30 dipendenti, ha riguardato la fornitura, anch’essa gratuita, di tre defibrillatori semiautomatici di ultima generazione, che serviranno a creare un presidio di pronto intervento presso le tre sedi della Direzione Generale con maggiore concentrazione di personale.

Partecipando a tale progetto ANAS si è collocata tra le Società più evolute e più sensibili alla prevenzione e alla salute dei lavoratori: il fatto che sia la formazione che la dotazione dei defibrillatori siano avvenute a costo zero evidenzia, ulteriormente, la grande attenzione posta dall’ANAS al tema ed alle problematiche della salute e sicurezza dei propri dipendenti e alle iniziative più innovative e d’avanguardia del settore.

La Fondazione Giorgio Castelli onlus, nasce all’indomani della tragica morte di un giovane calciatore dilettante scomparso qualche anno fa a causa di un arresto cardiaco avvenuto durante un allenamento, per la volontà della sua famiglia, al fine di trarre segnali di vita e di speranza da un evento così devastante.

Lo scopo della Fondazione è, quindi, rappresentato dalla prevenzione e la cura delle malattie cardiovascolari sia nel mondo dello sport che in quello del lavoro; contribuendo, in tal modo, alla creazione di una “cultura” dell’informazione e creando le condizioni per garantire l’immediatezza dell’intervento di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione.

Marco Michelli