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Briciole di pane

Ania-Federtrasporto: negli ultimi anni -30% di incidenti nel trasporto pesante

Roma, 25 maggio 2011 - Incidenti dei mezzi pesanti in calo di quasi il 30% in 8 anni con una frequenza dei sinistri (cioè il numero degli incidenti in cui vengono coinvolti i TIR in rapporto ai veicoli circolanti assicurati) passata dal 68,8% del 2003 (2405 casi) al 41,3% nello scorso anno (1830 casi).

Sono questi in sintesi gli incoraggianti risultati raggiunti dal progetto di “risk management” e “loss prevention” per le flotte di mezzi pesanti avviato da Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale e presentati in occasione del convegno "Sicurezza stradale nel trasporto pesante. Una ‘best-practice’ per i giganti della strada", tenutosi martedì 24 maggio presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati.

"Il trasporto commerciale è una spina dorsale dell'economia del nostro Paese - ha commentato il Presidente della Fondazione ANIA, Sandro Salvati - per questo merita una cultura delle regole moderna e appropriata. Sottovalutare la reale entità dei problemi legati all'incidentalità del trasporto pesante, non rende giustizia alle aziende, ai professionisti seri e prudenti e, soprattutto alle vittime degli incidenti stradali, a qualunque categoria esse appartengano. Purtroppo alcuni dati di questi primi mesi del 2011 mostrano un trend degli incidenti in peggioramento. Tutto ciò deve spingere istituzioni e operatori a ‘fare sistema’ per prevenire, educare e controllare. Il progetto ‘Sicurezza nel trasporto pesante’ è la dimostrazione concreta che è possibile ridurre l'incidentalità legata al trasporto pesante. Siamo convinti che una formazione adeguata possa indurre i conducenti ad adottare comportamenti virtuosi".

Il settore del trasporto merci rappresenta una parte importante del sistema nazionale della mobilità e una componente importante dell’incidentalità stradale. I TIR restano infatti ancora coinvolti nel 5,9% su un totale di 12.748 incidenti registrati nel 2009 nel nostro Paese, con un alto numero di vittime (6%) e di feriti (3,4%); nel 91,7% dei casi alla base ci sono comportamenti errati dei conducenti, con responsabilita' esclusiva nella meta' dei sinistri. Ma non si può dimenticare – come ha spiegato Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania – che "Per caratteristiche orografiche e carenza di infrastrutture - in Italia oltre il 90% del traffico merci viaggia su gomma: i mezzi pesanti in circolazione sono 4 milioni, pari all'8,5% dell'intero parco veicoli, con una crescita del 39% nell'ultimo decennio".

Estremamente più seria è la situazione dell'incidentalità delle flotte di mezzi pesanti conto terzi: secondo un'analisi dell'Ania la frequenza dei sinistri causati è pari al 39,6%, ovvero ogni 100 autocarri assicurati circa 40 sono stati coinvolti in un incidente stradale con responsabilità del conducente. Si tratta di valori nettamente superiori a quelli registrati da qualsiasi tipologia di veicoli, che nel 2009 hanno fatto rilevare una frequenza sinistri media pari al 7,71%.

“Se la nostra frequenza sinistri fosse rimasta quella del 2003, quella cioè antecedente al progetto, oggi dovremmo fare i conti con oltre 1500 incidenti in più, con tutte le conseguenze economiche e umane che avrebbero generato” ha commentato Emilio Pietrelli, presidente del Gruppo Federtrasporti. Ora occorre "andare avanti nel progetto, - ha aggiunto – introducendo anche nuovi interventi, finalizzati a monitorare i sinistri attraverso una serie di dati più allargata (tipologia del rapporto professionale dell'autista, distanze medie percorse, ecc) e continuare ad approfondire la conoscenza dello stato di salute di chi è impegnato ogni giorno alla guida".

Dello stesso avviso il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, il quale si è augurato che venga diffuso ed ampliato. ''Cio' richiedere tanta collaborazione'', che chiede un gioco di squadra: ''dobbiamo fare tutti la nostra parte. Le assicurazioni devono dare una mano al governo''. Giachino ha inoltre ricordato come l'autotrasporto italiano sia ''il piu' difficile d'Europa''. Abbiamo, infatti, ''la minor dotazione di infrastrutture, il maggior numero di veicoli circolanti e il parco veicoli piu' vecchio. La somma di questi fattori produce minor sicurezza'', ha concluso.

Il Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Mario Valducci, nel ringraziare ANIA e Federtrasporti per l’impegno e i risultati, ha poi sottolineato l’importanza economica di questo delicato comparto e si è appellato al Governo affinchè chieda con forza “un impegno condiviso e un maggiore coordinamento normativo nell’Europa a 27, per evitare quelle asimmetrie che oggi si risolvono in un vantaggio competitivo per le imprese di trasporto di alcuni stati membri che non hanno una disciplina severa come quella italiana in tema di sicurezza. Quando non generano veri e propri episodi di concorrenza sleale a carico delle nostre imprese”.

Una conferma della maggiore attenzione verso l’impatto nel trasporto professionale delle merci sulla sicurezza stradale arriva poi dalle statistiche dei controlli "passati dai 124.000 del 2009 ai 253.000 del 2010, con un incremento del 103,6%", ha ricordato Piero Caramelli, primo dirigente della Polizia Stradale. Nello stesso arco di 12 mesi sono cresciute anche le infrazioni accertate, da 46.000 a 105.000 segnando un +126,9%. Ad aumentare sono state, in particolare, le sanzioni per eccesso di velocita' (+87,1%) e quelle per mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo (+118%). Ben 849 i casi di trasporto del tutto abusivo". A riprova delle criticità ancora presenti in questo nevralgico segmento di mercato.

Il programma per la Sicurezza nel Trasporto Pesante, svoltosi presso le sedi sociali delle strutture associate al Gruppo Federtrasporti, si è articolato in 110 giornate di formazione in aula, oltre a 25 giornate dedicate ai formatori, 18 corsi di guida sicura, oltre a 12 corsi con simulatore di guida che hanno coinvolto 3000 conducenti, sottoposti a 1300 controlli della vista, e con 5000 veicoli sottoposti a monitoraggio. In particolare il programma (che si proponeva di sensibilizzare gli autotrasportatori sull’importanza di maggiori e più attenti controlli delle proprie condizioni psico-fisiche e aumentare la conoscenza dei danni diretti e indiretti causati delle cattive condotte di guida) è stato accompagnato dal 2008 dalla sperimentazione della “scatola nera” su 2000 veicoli con favorevoli ricadute sia sulla gestione delle emergenze del soccorso nonché sulla raccolta dei dati utili ad analizzare i comportamenti di questi mezzi. Dati che, anche se non ancora consolidati, fanno sperare bene: la frequenza dei sinistri del campione soggetto a sperimentazione è passata, infatti, dal 41,1% del 2008 al 39,5% del 2009 ed è sempre stata inferiore a quella dei mezzi privi di quel dispositivo.

A.F.