Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Bimbi in auto largo alla prudenza

Ecco come evitare i traumi vertebrali

Roma, 25 ottobre 2011 - Troppo sangue sulle strade e troppi bimbi vittime innocenti: solo in Italia sono 10mila i bambini che ogni anno vengono coinvolti in incidenti stradali. Così, l'Organizzazione mondiale della Sanità promuove la ‘Decade per la prevenzione degli incidenti stradali' e la Società europea della colonna vertebrale (Spine Society) appoggia l'iniziativa. Marco Brayda-Bruno — responsabile dell'U.O. Chirurgia vertebrale III - Scoliosi dell'Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano e professore di Chirurgia vertebrale alla Scuola di specialità in Ortopedia dell'Università Milano Bicocca — lancia il suo appello: «Prudenza, prudenza e ancora prudenza. Soprattutto quando si ha un bimbo a bordo che sonnecchia o gioca, e che, in caso di incidente, se non è ben assicurato al seggiolino, schizza via come un proiettile. La prudenza non solo abbassa il numero delle morti, ma permette di limitare anche i traumi midollari alla colonna vertebrale. Quei traumi che determinano le paralisi: paraplegie o tetraplegie che infliggono pesanti conseguenze al paziente e ai suoi familiari per tutto il resto della vita».
Professor Brayda-Bruno, i traumi dei bambini possono essere diversi da quelli degli adulti a causa delle differenti caratteristiche anatomiche?
«La maggiore elasticità della colonna e del tronco dei bimbi può proteggerli di più dalle fratture ossee, che sono invece più tipiche dell'età adulta. Nel bambino sono più frequenti le lussazioni. Ma bisogna tenere presente, però, che il cosiddetto ‘colpo di frusta’, il trauma cervicale, può avere conseguenze più gravi nei piccoli a causa del minore tono muscolare del collo e del peso della testa proporzionalmente più rilevante rispetto all'adulto. Ecco perché, quando si trasporta un bambino, è molto importante il buon appoggio del capo sul seggiolino, soprattutto se il bimbo dorme».
Da una ricerca dell'Aci emerge che il 62% dei bambini viaggia in auto senza il seggiolino prescritto dal Codice della strada, mentre l'88% degli adulti indossa le cinture di sicurezza. E un paradosso. Lei che cosa ne pensa?
«Le cause vanno ricercate in diverse ragioni: l'incoscienza, l'ignoranza sulle possibili conseguenze, la pigrizia, ma anche il costo del seggiolino. Ne servono almeno tre per stare dietro alla crescita del bambino. Inoltre, quando il bimbo diventa grandicello non vuole più usarlo. È un costo che molte famiglie faticano ad affrontare. Per il bene di tutti, forse, bisognerebbe che un ente istituisse un buon mercato dell'usato ritirando e rivendendo i diversi modelli».
Che cosa sta facendo la Società europea della colonna per le vittime degli incidenti stradali, ma anche dei traumi in generale?
«Come si è visto anche nel Congresso ‘Euro Spine' che ha radunato a Milano 4.200 specialisti provenienti da tutta Europa, la Spine Society ha già attivato, da circa un anno e mezzo, un programma che intende creare la figura dello ‘Spine specialist', cioè di un chirurgo specialista della colonna, sia di origine neurochirurgica che ortopedica, in modo da omogeneizzare il percorso educativo e avere così specialisti con un'educazione e una competenza standardizzata su tutto il territorio europeo. Nel contempo si sta compilando il registro internazionale della casistica operatoria: un data base che permetterà di confrontare oggettivamente metodi di cura e risultati con indubbi vantaggi per tutta la comunità scientifica».

Maurizio Maria Fossati (Il Sole 24 Ore)