Circolazione stradale, le furbate di chi è insofferente alle regole
Chi utilizza le finte cinture di sicurezza incorre nella sanzione amministrativa
Roma, 20 agosto 2015 – Chiamarla furbata è darle una parvenza di dignità che probabilmente non merita. Diciamo, molto più semplicemente, che è l’ennesima sciocchezza posta in essere da chi al volante non si rende conto degli obblighi e degli oneri che la guida comporta. Di cosa parliamo? Presto detto. Nei giorni scorsi sulla rete si leggeva che erano state poste in vendita delle false cinture di sicurezza.
Nulla di trascendentale o di particolarmente tecnologico: si tratta di una fibbia da inserire, al posto di quella presente nelle cinture, in maniera da evitare il suono che avvisa di indossarle. Quell’effetto acustico, a quanto pare, è fastidiosissimo per parecchi conducenti. I nostri ingegnosi automobilisti lo mettevano a tacere così. Commentare la notizia, senza farla finire nel dimenticatoio, è opportuno perché, ahinoi, palesa quanto ancora ci sia da fare in tema di sicurezza stradale. Chi ha acquistato l'”accessorio”, infatti, se n’è infischiato delle insistenti campagne di informazione finalizzate a responsabilizzare al rispetto del Codice della Strada. Nel caso di specie, è bene rammentarlo a qualche distratto, si tratta di un comportamento vietato dalla legge. Equivale, in tutto e per tutto, al viaggiare senza cintura. Può essere, quindi, irrogata la prevista sanzione amministrativa, con la conseguente perdita di punti. Questo, relativamente all’infrazione al Codice.
Poi ci sono altre valutazioni, di carattere più generale. Non ha alcun senso, a nostro avviso, obiettare che, in teoria, una persona adulta, consapevole e capace d’intendere e di volere, dovrebbe essere libera di compiere scelte dannose solo per sé, non per gli altri (come, appunto, evitare l’utilizzo delle cinture di sicurezza). Obiezione, riteniamo, da respingere al mittente. Se ci si mette alla guida di un veicolo a motore è perché si accetta di fare parte di un complesso “sistema” creato dalla collettività per garantire la circolazione sul territorio. Un “sistema” che comprende la costruzione e manutenzione di strade e autostrade, nonché l’istituzione di strutture e apparati preposti a intervenire in caso d’incidenti o criticità, con un notevole sforzo organizzativo ed economico. Se partecipo al “sistema” devo accettarne le regole, nessuna esclusa.
E’ demoralizzante constatare che, mentre si cerca di migliorare sempre di più, dal punto di vista della sicurezza, le infrastrutture e d’incrementare la sicurezza stessa, attiva e passiva, dei mezzi di trasporto, c’è chi compera questi prodotti. Eppure, repetita iuvant, le cinture concorrono a salvare la vita. E vanno obbligatoriamente allacciate anche nei piccoli tragitti. Si pensi che il 70% degli incidenti avviene in aree urbane. E’, pertanto, necessario metterle in ugual modo quando si percorrono poche centinaia di metri. Ben vengano, poi, come già accade in altri Paesi, pubblicità “forti” e video shock, a volte un vero e proprio pugno allo stomaco, per richiamare a una guida responsabile. Va bene tutto, pur di evitare sinistri, feriti e lutti.
