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Briciole di pane

Dal 7 luglio Adas obbligatori

Da questa data, sarà vietata la vendita in tutti i Paesi Ue di qualsiasi auto nuova senza sistemi di assistenza alla guida

Un articolo a firma di Graziella Marino su Repubblica parla dell'obbligo dell'installazione degli Adas (Advanced Driver Assistance Systems), sui nuovi veicoli. Già obbligatori dal 6 luglio del 2022 su tutte le auto di nuova omologazione nell’Unione europea, dal 7 luglio di quest’anno diventeranno obbligatori anche su tutti i veicoli di nuova immatricolazione, mentre per quelli già in circolazione non è previsto alcun adeguamento. In sostanza, da questa data sarà vietata la vendita in tutti i Paesi Ue di qualsiasi auto nuova, anche le più piccole, che non sia dotata di Adas.

L'articolo spiega dettagliatamente di cosa si tratta. I dispositivi elettronici di assistenza alla guida obbligatori sono sette: il limitatore intelligente di velocità (Isa), che elabora in tempo reale i segnali GPS provenienti dall’esterno e legge la segnaletica stradale in modo da adattare la velocità del veicolo in base ai limiti; l’assistenza al mantenimento di corsia (Lka), che interviene direttamente tra i 70 e 130 all’ora sullo sterzo e i freni per riportare l’auto sulla corretta traiettoria; la frenata autonoma d’emergenza (Aeb), che rileva tra i 10 e i 60 all’ora auto, pedoni e ciclisti che sono in rotta di collisione e, in caso d’emergenza, invia prima segnali luminosi, sonori e tattili tramite il volante e poi, se non ci sono reazioni, attiva la frenata per scongiurare urti fino a 40 Km all’ora; il rilevamento stanchezza e distrazione del conducente (Attention assist e Driver Monitor System), che analizza i movimenti del volante per rilevare manovre anomale e lanciare segnali di avvertimento al guidatore; l’Alcolock, un etilometro con blocco dell’avviamento; il rilevamento in retromarcia, sistema che, tramite telecamere o sensori, avvisa il conducente della presenza di ostacoli o persone nel raggio di manovra durante la retromarcia; la scatola nera, sistema di controllo che registra tutto ciò che avviene 5 secondi prima di un incidente fino a 300 millisecondi dopo.

Secondo la Commissione europea questi nuovi standard di sicurezza attiva salveranno oltre 25.000 vite ed eviteranno almeno 140.000 feriti gravi entro il 2038.

Le vere new entry sono due: l’Alcolock e la scatola nera. Il primo è un etilometro collegato al veicolo che impedisce l’avviamento del motore se il tasso alcolico del guidatore supera un certo valore. Per ora però sulle nuove auto è obbligatoria solo la predisposizione all’Alcolock e non la sua installazione. È una novità anche la scatola nera che, a differenza del dispositivo after market usato dalle assicurazioni, che registra i dati di auto e conducente, è integrata nelle auto stesse e garantisce l’anonimato dei dati raccolti. Quest’ultimi, infatti, devono sì consentire di identificare con precisione marca, modello e versione della vettura, ma senza poter risalire al numero di telaio, per rendere impossibile l’identificazione del veicolo o del suo proprietario. Ai dati rilevati potranno accedere le “autorità nazionali soltanto per registrare e memorizzare i parametri e le informazioni critiche relative all’incidente”.

Oltre agli Adas obbligatori, le nuove auto dovranno avere sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici ed essere progettate con una più ampia ed efficace zona di protezione per l’impatto della testa.

Secondo le stime di Sns Insider, in Italia il mercato degli Adas crescerà già da quest’anno ad un valore di 3,82 miliardi di euro, per poi arrivare a 6,09 miliardi nel 2027 e a 9,7 miliardi nel 2030. Positivo anche l’impatto previsto sull’incidentalità. Secondo la Fondazione Caracciolo di Aci, «un’auto con più di 15 anni di età (quindi priva di Adas) presenta quasi il 50% di probabilità in più di essere coinvolta in un incidente grave. Solo il sistema di frenata automatica è in grado di scongiurare fino a 1 tamponamento su 2».

Gli Adas saranno obbligatori non solo sulle nuove vetture, ma anche sui nuovi veicoli pesanti immatricolati nell’Ue. Euro Ncap (l’organismo europeo che si occupa di definire le modalità di valutazione della sicurezza dei veicoli), però, ritiene che questi mezzi debbano essere meglio equipaggiati con tecnologie salvavita, in particolare legate alla prevenzione degli incidenti, alla visione e agli aspetti del soccorso post-incidente. I camion infatti, pur rappresentando solo il 3% dei veicoli sulle strade europee, sono coinvolti in quasi il 15% di tutti i decessi stradali dell’Ue.


Per questo, si legge,  Euro Ncap sta predisponendo uno specifico schema di classificazione “Truck Safe”, il primo per il settore, che prevederà nel 2027 maggiori requisiti di sicurezza attiva durante le manovre. I crash test dei camion, invece, verranno avviati nel 2030, La prima pubblicazione delle valutazioni sarà annunciata nel novembre 2024.