Dalla Gran Bretagna un video shock contro l'alcol alla guida
Il Regno Unito celebra con un spot d'impatto i 50 anni di campagne di sensibilizzazione per contrastare la guida in stato di ebbrezza
Roma, 26 novembre 2014 - Una hit degli anni 80, Celebration dei Kool & the Gang, è la colonna sonora di un nuovo suggestivo video, proveniente dal Regno Unito, per sensibilizzare l'opinione pubblica in materia di sicurezza stradale.
Il luogo di un incidente è il palcoscenico in cui i soccorritori, impegnati ad estrarre dalle lamiere i corpi di alcuni giovani, si esibiscono cantando parole di allegria. “Celebreremo la festa”, ripete il ritornello, mentre proseguono le manovre di rianimazione, si infrangono finestrini e si corre verso il pronto soccorso. I volti corrucciati dei poliziotti, dei vigili del fuoco, dei medici, coinvolti nel disperato tentativo di salvare delle vite, stridono, come prevedibile, con il sound della canzone.
Queste immagini di forte impatto sono state scelte dal Governo britannico per commemorare i 50 anni delle campagne condotte contro la guida in stato di ebbrezza.
In molti sostengono, anche in Italia, che spot aggressivi come questo non sortiscano alcun effetto, specie sui giovani. Per alcuni, infatti, alla diffusione di video shock non seguirebbero sensibili variazioni nel numero di incidenti stradali o nell'adozione di atteggiamenti più responsabili al volante. Questo è vero in parte. Le pubblicità progresso, infatti, per rivelarsi efficaci devono essere inquadrate all'interno di un complesso di iniziative mirate e di lungo periodo, in grado di toccare la sensibilità delle persone tanto da modificarne le abitudini. Il cambiamento di mentalità è l'obiettivo, dunque è evidente che la sola trasmissione di immagini forti non è sufficiente.
Se si procede, però, con un lavoro sistematico, adottando una pluralità di strumenti, i risultati non possono che arrivare. In questo proprio il Regno Unito costituisce un modello di riferimento, pur essendo, come noto, tra i paesi europei in cui il consumo di alcol è più elevato. Qui infatti il numero delle morti connesse all'abuso di sostanze alcoliche si è drasticamente ridotto negli anni: nel 1967 sono stati raggiunti i 1640 decessi, mentre nel 2012 si è scesi a quota 230. Ciò nonostante il lavoro di sensibilizzazione, informazione e repressione non si ferma. Il numero di incidenti fatali legati all'alcol, infatti, rappresenta ancora il 13% del totale. Troppo, fanno sapere dal dipartimento dei trasporti britannico, perché anche una sola morte sulla strada è una morte che deve essere evitata.
Negli ultimi anni anche l'Italia ha compiuto passi da gigante rispetto al passato in materia di incidentalità stradale (è stato di recente centrato l'obiettivo europeo fissato nel 2001 di riduzione del 50% delle vittime). Tuttavia nel nostro Paese non sono disponibili statistiche dettagliate relative alle cause degli incidenti, incluso l'abuso di alcol. Una grave lacuna che senza dubbio non aiuta il lavoro di pianificazione di misure specifiche ed efficaci per contrastare il fenomeno.