Due ruote più sicure e meno inquinanti
Roma, 30 marzo 2011 - Le stime parlano chiaro: si amplia il numero di cittadini europei che utilizza un mezzo a due ruote. In base ad una ricerca della Commissione Europea, negli ultimi dieci anni il numero di moto, scooter e motorini è cresciuto del 34%. Peraltro, l’incidenza di tali veicoli cresce a dismisura con l’arrivo della bella stagione, purtroppo contribuendo anche ad aumentare il numero di incidenti. Le statistiche testimoniano che il rischio per i motociclisti di trovarsi coinvolti in un incidente grave o addirittura mortale è molto più alto che per gli altri conducenti: pur rappresentando solo il 2% dei veicoli in circolazione, infatti, i mezzi a due ruote sono coinvolti nel 17% degli incidenti fatali.
Le proposte che arrivano dall’Europa
Non a caso la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) del Parlamento Europeo si è riunita il 22 marzo scorso con le associazioni e gli esperti d'industria, per discutere di come migliorare la sicurezza dei motociclisti e modernizzare i requisiti di omologazione dei veicoli a due ruote. In tale occasione, per una maggiore sicurezza sulla strada, sono state avanzate proposte relative all’uso dell’ABS o di sistema frenante combinato che, a seconda della dimensione e del tipo di veicolo, sarà in grado di garantire una migliore stabilità nella guida. Oltre alle migliorie tecniche sui veicoli, si è parlato anche di un giro di vite sui controlli relativi alle modifiche del veicolo: moto e motorini "truccati", infatti, apportano un maggior inquinamento a scapito della sicurezza.
Le due ruote e l’impatto ambientale
Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, moto e motorini sono tutt'altro che amici dell'ambiente: le emissioni nocive dei veicoli a due ruote sono sproporzionalmente alte e continuano ad aumentare, mentre quelle delle automobili si stanno lentamente diminuendo. A tal fine sono state auspicate regole più severe per i limiti di emissioni e sui requisiti di conformità indicati dai produttori, chiamati ad accordarsi sul tema. Intanto, il 22 marzo è stato presentato dalla Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori un disegno di legge europeo che mira a semplificare la legislazione attualmente in vigore e a garantire una maggiore efficienza nell'adeguarsi alle innovazioni tecnologiche. sarà ultimato nelle prossime settimane e votato il 15 giugno, in attesa della ratifica dell’assemblea plenaria in programma per luglio.
Le indicazioni della normativa nazionale
Le proposte della Commissione si riflettono in un panorama legislativo nazionale particolarmente operoso e che, proprio recentemente, ha ravvisato variazioni in dottrina. Infatti, qualche giorno fa, con la sentenza 6537/2011 della Corte di Cassazione è stata attribuita, in caso d'incidente, una maggiore responsabilità dell'ente proprietario della strada per i danni provocati dai guard rail. Tale indicazione normativa chiama in causa l’esercizio sulle strade di «un potere di sorveglianza, modificarne lo stato e di escludere che altri vi apportino modifiche». Si torna, dunque, a delineare la responsabilità da custodia (articolo 2051 del codice civile) che si inserisce nel filone giurisprudenziale che mira a rivedere le responsabilità, varato con la sentenza 20427/2008. In sintesi, a giudizio della Terza sezione, la responsabilità da custodia si applica in linea generale «agli enti pubblici proprietari di strade aperte al pubblico transito, in riferimento alle situazioni di pericolo immanentemente connesse alla struttura o alle pertinenze della strada, indipendentemente dalla sua estensione». Non va dimenticato che la sentenza della Cassazione tocca anche il concorso causale del comportamento della vittima, sotto il profilo della presunta «abnormità» della guida, ribadendo anche la responsabilità del guidatore, chiamato ad un comportamento consono sulla strada.