È l'ora delle gomme invernali. «Non servono solo sulla neve»
Aumenta la richiesta: otto milioni quelle vendute l'anno scorso
Milano, 26 novembre 2012 – «Invernali» e non «da neve»: ormai buona parte degli automobilisti ha accettato l'idea che la stagione fredda richieda pneumatici adeguati, a prescindere dalle condizioni meteo. Ce lo dicono i dati di vendita: «Dai due milioni e mezzo di pezzi venduti nel 2008 siamo arrivati agli otto milioni dello scorso inverno», spiega Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma. «Gli automobilisti stanno capendo quanto gli pneumatici giusti siano utili per la sicurezza e noi siamo convinti — conti alla mano — che montare gli invernali rappresenti un risparmio».
Occhio alla temperatura
Ma l'Italia è ancora indietro rispetto a Paesi come Austria e Svizzera: qui il 45% dei veicoli è gommato per l'inverno, in Italia solo il 25%.
Non bisogna aspettare le nevicate per montare le gomme giuste. Importante è tenere d'occhio la temperatura. Quando la media non supera i 7 gradi, le gomme invernali funzionano meglio delle estive in ogni circostanza: sull'asfalto asciutto ma freddo, sul velo di ghiaccio che ricopre l'asfalto in ombra, sul bagnato, sulla neve. In caso di ghiaccio, che delle criticità stagionali è tra le più frequenti, l'aderenza con le gomme estive può ridursi fino al 90%. «Calzare» gli invernali significa mantenere la direzione delle ruote in curva, facilitare le partenze, ridurre gli spazi di frenata. I test di Assogomma evidenziano che su un fondo innevato e in leggera discesa una vettura con le gomme giuste si arresta in 13 metri, mentre con quelle estive ci vogliono 51 metri in più.
Perché aderiscono
Qual è il segreto dell'aderenza delle gomme invernali? Ce ne sono tre, di «segreti». Primo, la mescola: contiene silice, che aiuta a mantenere l'elasticità della gomma anche a basse temperature. Perciò i tasselli che compongono il battistrada restano mobili e si «aggrappano» meglio all'asfalto. Secondo: il battistrada scolpito da sottili lamelle, che riempiendosi di neve sfruttano il legame chimico neve-neve, superiore a quello gomma-neve. Terzo, gli incavi trasversali del battistrada: più pronunciati rispetto a una gomma estiva, aumentano il drenaggio in caso di pioggia, riducendo così l'aquaplaning, cioè il galleggiamento del battistrada sul velo d'acqua.
Le gomme invernali aumentano la sicurezza, ma fanno anche risparmiare qualche multa: le sanzioni vanno da 80 euro a 318 euro e può scattare la decurtazione di 2 punti sulla patente. Il Codice della strada consente agli enti che gestiscono strade e autostrade di emettere ordinanze che ne impongano l'obbligo anche non in presenza di neve.
Come riconoscerli
Le invernali si riconoscono per la marcatura «M+S» sul fianco (o le alternative «MS», «M&S» e «M/S»), accompagnata dal fiocco di neve stilizzato e circondato dall'icona della montagna a tre cime. Oltre alle invernali vere e proprie, esistono le «all season»: si tratta di pneumatici capaci di adattarsi alle diverse condizioni dell'anno e pensati per chi non vuole affrontare la spesa di un secondo treno di gomme. Naturalmente sono frutto di un compromesso, quindi sono consigliate in quelle zone d'Italia dove neve e ghiaccio sono un'anomalia. Ma attenzione: sul fianco devono riportare almeno la marcatura M+S, altrimenti non si è in regola con il Codice della strada.
Quando montarli
Il periodo giusto per passare agli invernali (come indicato nella maggior parte delle ordinanze) va da metà novembre a metà aprile. Perché siano efficaci devono essere montati su tutte e quattro le ruote, non solo su quelle di trazione. Il treno estivo, nel frattempo, può essere lasciato a riposo dal gommista, che per 30/40 euro lo stoccherà con le dovute accortezze fino al successivo cambio di stagione.