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Briciole di pane

ECall, gli Stati dovranno mettere in piedi le necessarie infrastrutture entro l'ottobre 2017

Auto invieranno l'allarme automaticamente in caso di incidente, ma servono centraline di ricezione

Bruxelles, 18 aprile 2014 – I Paesi membri dell'Unione europea saranno obbligati a installare un numero sufficiente di centraline per la ricezione delle chiamate dell'e-Call, il sistema di chiamate di emergenza. Gli stati avranno tempo fino al primo ottobre 2017 per completare l'aggiornamento delle infrastrutture. Lo ha stabilito il Parlamento europeo con un voto in plenaria che ora attende solo la definitiva approvazione del Consiglio. “Sono felice che siamo riusciti a raggiungere questo accordo che è un importante passo in avanti per la realizzazione di un efficace sistema di eCall per tutti i cittadini europei”, ha commentato il relatore del testo per l'Aula, Philippe De Backer (Alde). Per De Backer “il sistema eCall cambierà la mobilità in meglio: i servizi di emergenza saranno più veloci sul luogo dell'incidente in modo che le vittime saranno soccorse prima, la sicurezza di tutti sulla strada aumenterà e gli ingorghi si dissolveranno più velocemente”.

 

Il sistema eCall si attiva automaticamente in caso di incidente e utilizza il numero telefonico 112 per allertare i soccorsi indicando la posizione esatta per permettere di raggiungere più rapidamente il luogo dell'incidente. Secondo le stime questo velocizza il tempo di risposta del 40% nelle aree urbane e del 50% in campagna e può ridurre quindi in maniera consistente il numero delle vittime o dei feriti gravi. Per il commissario ai Trasporti, Siim Kallas, ciò “rappresenterà una risorsa importante nei nostri sforzi per dimezzare il numero dei decessi su strada entro il 2020”. Per quanto riguarda i tempi dell'obbligatorietà dell'installazione dei sistemi eCall su tutte le nuove vetture, il Parlamento a febbraio ha votato un testo che fissa all'ottobre 2015 il termine ultimo per cominciare a farlo, ma le discussioni con il Consiglio sul tema sono ancora in corso e manca ancora l'approvazione finale.

Lorenzo Robustelli