Ecopatente 2012: guida ecologica e sicura per i giovani studenti presso le autoscuole d'Italia
È stata presentata presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati la IV edizione
Roma, 25 ottobre 2012 – È stata presentata presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati la IV edizione di ECOPATENTE, il programma di sensibilizzazione dei giovani delle scuole secondarie di secondo grado “patentandi” per una guida sicura ed ecosostenibile. Il programma di Legambiente e delle associazioni delle autoscuole Confarca e Unasca è sostenuto dal contributo dell’industria automotive (Fiat, Bosch, Goodyear e Magneti Marelli).
1800 autoscuole, 2500 scuole, 800 formatori operativi in 9 incontri attivati già dal mese di giugno. Ora si entra nella fase cruciale in corrispondenza dell’avvio dell’anno scolastico 2012-2013 che prevede il coinvolgimento dei giovani attraverso il sito www.ecopatente.it (ottimizzato per smartphone e tablet), proprio per assicurare ai corsi gratuiti di teoria il massimo dell’interattività e della velocità nell’interazione su temi tanto sensibili (soprattutto in questa fascia di età, tutt’ora esposta ai grandi rischi di incolumità legati ad una guida non responsabile e consapevole). Una volta superato il test finale, ECOPATENTE dà anche diritto ai crediti formativi.
I ragazzi, di età compresa tra 17 e 25 anni, che hanno ricevuto l’ECOPATENTE dal 2009 ad oggi sono oltre 40.000.
Quest’anno (oltre a un kit contenente materiali e quiz didattici multimediali) il programma prevede la possibilità per i ragazzi di diventare protagonisti di uno spot di sensibilizzazione al tema che verrà lanciato sul web nel corso del 2013. A scegliere i volti dello spot saranno i ragazzi, attraverso una pagine dedicata al “Progetto Green Face”.
“Iniziative come questa di ECOPATENTE vanno nella giusta direzione perché tengono alta l’attenzione di tutti (giovani, famiglie, media) sul tema della sicurezza e dell’ambiente e sulla sempre più stretta interrelazione esistente tra questi due ambiti. Vedo forti sinergie tra il mondo della scuola e quello dell’industria, autoscuole in testa” ha detto il Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, On. Mario Valducci (PdL).
Il Presidente Valducci ha quindi ripercorso le tappe principali dell’attività della Commissione Trasporti da lui presieduta durante la XVI legislatura che si è molto impegnata sul tema della sicurezza e dell’eco-sostenibilità “dall’approvazione della riforma del Codice della Strada del luglio 2010 che ha introdotto ad es. il tasso alcolemico zero per i neopatentati, agli incentivi in tema di mobilità sostenibile e di auto elettriche e a basso impatto ambientale (rifusi quasi integralmente nel Decreto Sviluppo). Dalla c.d. Mini Riforma del CdS che introdurrà la revoca della patente per chi commette un omicidio alla guida da ubriaco o drogato fino alla legge delega al Governo per lo spacchettamento del CdS in due parti, una prima che conterrà il codice dei comportamenti alla guida di cui si chiederà conoscenza e applicazione puntuale e una seconda dedicata ai professionisti della strada”.
“Abbiamo messo in campo incentivi non solo all’acquisto ma anche all’infrastrutturazione logistica”, ha aggiunto la Vice Presidente della Commissione Trasporti On. Silvia Velo (PD), “ora tocca al governo darne attuazione e alle imprese lavorare: questo significa anche incentivi agli enti locali per l’installazione delle colonnine di ricarica, ad esempio”. Tra le disposizioni inserite nel Decreto Sviluppo, c’è quella che prevede lo stanziamento di 210 milioni di euro in tre anni (50 per il 2013 e 45 sia per il 2014 che per il 2015) con un bonus di 5.000 euro per chi acquisterà un auto elettrica o ibrida che emetta meno di 50 g/km di Co2, oltre al piano infrastrutturale per la ricarica con tariffe agevolate. “Come Commissione”, ha aggiunto, “ci siamo molto impegnati anche sul tema del trasporto pubblico locale: è stato reso strutturale lo storno alle Regioni di una parte delle accise per finanziare il Trasporto pubblico locale”. Un tema importante perché, il “trasporto collettivo rappresenta una chance di ecomobilità, e dà possibilità alle Regioni di programmare e alle aziende di fare investimenti”. Ma la mobilità sostenibile passa anche attraverso “il rinnovo del parco veicoli”, su cui purtroppo l’Italia è in ritardo.