Esodo più sicuro sotto l'occhio del Tutor
Schierati sulle strade 318 dispositivi di controllo velocità
Roma, 29 luglio 2011 - Spesso in Italia, quando un qualche strumento di controllo funziona, una delle cartine tornasole per accorgersene è la quantità di insulti che i "controllati" gli riversano contro. E in effetti, negli ultimi sei anni, da quando l'occhio vigile del Tutor sorveglia la velocità degli automobilisti italiani, nei forum e nelle chat di Internet gli epiteti indirizzati all'ingegnoso sistema si sprecano: "perfido", "fetente ,vigliacco . C'è perfino un gruppo di Facebook con un'ottantina di iscritti, che si è dato un obiettivo, "Aboliamo il Tutor dalla tangenziale di Napoli", e invita gli automobilisti, con ironia, a unirsi tutti per chiedere la cancellazione "di questo metodo di controllo bastardo". Sfottò a parte, il ministero dei Trasporti e la Polizia stradale non sembrano inclini ad accontentare scontenti e multati. E così i 318 portali Tutor, coi loro occhi elettronici e le spire misuratrici "annegate' nell'asfalto, vigileranno anche nel prossimo week end da "bollino nero" su milioni di italiani in viaggio verso i luoghi di vacanza, come già avviene durante il resto dell'anno. Tutor, questo conosciuto. Era i123 dicembre del 2005, quando Autostrade Spa., in collaborazione con la Polstrada, mise in campo il nuovo marchingegno, pensato per misurare la velocità media di un veicolo e multare solo coloro che - calcolando il tempo di percorrenza e le rilevazioni in tratti predeterminati compresi fra un portale d'entrata e uno d'uscita - avessero sfondato il limite di velocità (in autostrada, di norma, 130 km orari). Lo scopo, spiegano al Centro nazionale di controllo per la viabilità, era, e rimane, quello di prevenire, creando un deterrente contro le velocità più elevate, visto che soprattutto in autostrada l'alta velocità è la causa del 60% degli incidenti mortali". All'inizio, i portali erano 9 e le tratte sorvegliate 5. In sei anni i Tutor sono divenuti 318, distribuiti su 235 tratte che coprono circa 2.700 km di rete stradale. Parallelamente, secondo le tabelle elaborate dagli analisti della Stradale, il totale delle violazioni ha avuto un crescendo: 14.818 nel 2006, 201.299 nel 2007, 512.054 nel 2008, 589.407 nel 2009, 611.842 nel 2010, per finire coi 405.748 nei primi sei mesi dell'anno in corso. Da principio, automobilisti e centauri li hanno presi un po' sottogamba: lo mostra la media di violazioni riscontrare per ore di funzionamento dei Tutor nei primi anni (2,44 sanzioni per ora nel 2007, 2,8 l'anno dopo, 3,2 nel 2009). Poi, molti guidatori dall'acceleratore facile si sono rassegnati e la media è scesa a 2,09 nel 2010 ed ancora, ad 1,97 nell'anno in corso. Privacy e sentenze. Nel corso degli anni sono state superate anche le obiezioni in termini di giurisprudenza (diverse sentenze hanno evidenziato l'ardua impugnabilità delle sanzioni) e di privacy, visto che - assicurano i poliziotti - "il sistema individua e punisce chi, spingendo sull'acceleratore per lunghi tratti, mette a repentaglio la vita degli altri. Mentre i dati relativi alle auto che hanno rispettato i limiti di velocità sono immediatamente eliminati dal sistema". Gli altri "controllori". Ma insieme ai Tutor, a vigilare sul rispetto provare ad impedire a ladruncoli e furfanti di approfittare dell'esodo per sgraffignare borse, portafogli ed effetti personali, nelle aree di servizio lungo la penisola circoleranno 150 pattuglie in borghese, pronte a pizzicare eventuali malintenzionati.