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Briciole di pane

Francia modello nella sicurezza stradale con l'etilometro obbligatorio in auto

La sanzione è per ora quasi simbolica, 11 euro, ma il nuovo principio integra un sistema di sicurezza stradale complesso ed efficiente

Milano, 2 luglio 2012 – Da ieri ogni veicolo a motore che circola sulle strade francesi (tranne i motorini di cilindrata inferiore a 50 cm3) deve essere equipaggiato di etilometro chimico o elettronico. La sanzione è per ora quasi simbolica, 11 euro, ma era importante stabilire un nuovo principio, che integra un sistema di sicurezza stradale complesso e — a giudicare dai risultati — efficiente.
In dieci anni, il numero di morti sulle strade di Francia si è dimezzato, passando da 8.000 a circa 4.000 l'anno; lo stesso per i feriti, passati da 153 mila nel 2001 a 81 mila nel 2011. Sono cifre vantate tre mesi fa da Nicolas Sarkozy che — prima da ministro dell'Interno poi da presidente della Repubblica — ha fatto della sicurezza stradale uno dei punti neanche troppo secondari della sua politica: anche l'etilometro è una sua eredità.
Gliene hanno dette di tutti i colori, al povero Sarkozy, a causa di questa sua ossessione per gli autovelox. È stato lui a disseminarli su tutte le autostrade francesi, aumentandone il numero ogni anno, e i detrattori lo accusavano di esprimere così la sua fissazione per la sicurezza e il controllo, il suo desiderio di instaurare uno Stato onnipresente che limitasse le libertà dei cittadini con la scusa di volerli proteggere. La patente a punti è entrata in vigore nel 1992, quando Sarkozy muoveva i primi passi in politica, eppure anche quella gli è stata rimproverata in campagna elettorale, se non altro perché l'ex presidente si è sempre dichiarato contrario alla sua abolizione.
Un mese prima delle elezioni poi, Sarkozy ha annunciato la sua volontà di introdurre corsi di educazione stradale nei licei, «perché una buona scuola guida privata è molto costosa e non tutti se la possono permettere». Come per ogni sua scelta pubblica o privata, dall'intervento in Libia alla figlia avuta da Carla Bruni, Sarkozy è stato accusato di opportunismo elettorale. Eppure, per una volta, le cifre sono di facile interpretazione: morti e feriti dimezzati in 10 anni. Grazie a Sarkozy la Francia — almeno quanto alla sicurezza stradale — è un modello.

Stefano Montefiori (Il Corriere della Sera)