Gestione delle emergenze, quando la professionalità fa la differenza

Roma, 18 agosto 2015 - Nessuna improvvisazione nella gestione delle emergenze. E, d’altronde, sono un’infinità le situazioni critiche che, in generale, possono presentarsi nel corso degli eventi della vita di ciascuno di noi. Fronteggiarle, come singoli individui, e come organizzazioni, richiede consapevolezza e preparazione. Conoscere alcune dinamiche, anche quelle comportamentali e comunicazionali, diventa, pertanto, uno dei presupposti per costruire, relativamente alle organizzazioni, pubbliche o private, dei piani d’intervento e protocolli operativi atti a fronteggiarle. Ben sapendo, tuttavia, che, molto spesso, rispetto a frangenti che escono dall’ordinarietà, diventa difficoltoso operare con la necessaria, e opportuna, freddezza.
Proviamo a immaginare, per restare ai compiti d’istituto di Anas, le modalità d’intervento del personale di esercizio in caso d’incidente stradale. Premettiamo, sintetizzando, che, nella fattispecie in esame, le situazioni di emergenza rappresentano momenti di oggettivo pericolo che presuppongono, da subito, la messa in atto di procedure di segnalazione per delimitare l’area interessata dal fatto. Specifici protocolli indicano la maniera più idonea per mettere “in sicurezza” il luogo in cui è avvenuto il sinistro.
Gli operatori, in tali circostanze, devono agire con la massima precauzione e provvedere, nei limiti delle proprie possibilità e delle mansioni affidate, a effettuare, nel migliore dei modi, le operazioni indispensabili al soccorso delle persone e al ripristino della viabilità. Sono momenti delicati, che richiedono un livello di alta professionalità per evitare il verificarsi di ulteriori condizioni di stress alla circolazione. Il soccorritore, in questo caso la Squadra Anas, compie un intervento che consente, sulla base della formazione ricevuta e dell’esperienza acquisita, di fronteggiare l’emergenza con adeguata competenza. Ci si deve attivare razionalmente, con calma ma decisione. Nessuna risposta, quindi, ansiogena o “balbettante”.
Il coordinamento della Sala operativa diventa strategico in tale contesto, fungendo da “cabina di regia” nello svolgersi delle operazioni. Il personale Anas deve, sempre e comunque, “comunicare” sicurezza e professionalità a chi li osserva. L’utenza stradale deve immediatamente percepirne l’autorevolezza e la preparazione, che subitaneamente si riverberano sull’immagine aziendale. La cura dell’abbigliamento, la gestualità, le posizioni assunte nell’impartire disposizioni agli automobilisti sono alcuni degli aspetti che “tranquillizzano” coloro che impattano in situazioni di pericolo e/o incidente. Grande compostezza formale, dunque, ed efficienza operativa. Con lo sguardo costantemente rivolto verso il flusso di traffico per garantire la sicurezza, e quindi l’incolumità, di tutti i soggetti “in campo”.