Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Gli occhi del tutor potranno svelare i non assicurati

Si calcola che sulle strade ci siano circa 3 milioni di mezzi scoperti. Ora la caccia è affidata ai controlli elettronici

Milano, 29 novembre 2011 - La stabilità finanziaria arriva con il tutor? Tra le norme della legge approvata in questi giorni dal Parlamento per mettere ordine nei conti dello stato ce n'è una che, per la verità, ha poco a che vedere con il deficit di bilancio ma invece molto con gli automobilisti. All'articolo 4 stabilisce che la mancanza della copertura assicurativa dei veicoli potrà essere accertata anche da dispositivi «approvati in modo completamente automatico e gestiti direttamente dagli organi di polizia». Sono, per capirsi, i vari sistemi Tutor (nelle autostrade) o i meccanismi di controllo delle zone Ztl (nelle grandi città). Quegli occhi intelligenti insomma non controlleranno più soltanto la velocità di un veicolo e il loro ingresso nei centri storici ma anche l'esistenza di una copertura. E una simile documentazione avrà valore - precisa la legge - come atto di accertamento.

Si realizzerà così un primo passo avanti in una vicenda che si trascina da anni. Ormai è da tempo immemorabile che gli assicuratori continuano a lamentare l'esistenza di una diffusa evasione dell'obbligo di assicurazione, rilevabile dal gran numero di contrassegni falsi soprattutto al sud o di incidenti gestiti dal Fondo delle vittime della strada (in mancanza di una copertura). Ma, fino a poco tempo fa, nessuno si era mai curato di confrontare i dati dell'archivio Ania (associazione delle compagnie) sui mezzi assicurati con quelli in possesso al Pubblico registro automobilistico (Pra) sul parco circolante. Poi finalmente qualcuno ha spinto un bottone e dai terminali è uscito un numero a sei zeri. Ben 3 milioni di vetture risulterebbero non provviste di una regolare polizza. Va subito detto che è possibile mantenere legittimamente non assicurato un veicolo, purché sia inutilizzato e riposto in garage. E non può essere trascurato anche un certo margine di errori. Ma nella gran parte dei casi si tratta di comportamenti scorretti che ora i vari autovelox si incaricheranno di rilevare.

Un'altra novità in arrivo sul fronte della Rc auto riguarda le nuove tabelle per il risarcimento dei gravi danni fisici (quelli che eccedono i 9 punti di invalidità). Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha licenziato con alcune proposte di modifica il decreto del ministero della Salute contenente le nuove griglie di rimborso. Anche in questo caso si conclude un lungo inseguimento visto che il Ministero doveva completare un simile adempimento dal 2005. In tutti questi anni la mancanza di criteri uniformi è stata supplita dai tribunali (soprattutto quello di Milano) che nel tempo hanno continuamente dilatato l'entità dei risarcimenti. Con le tabelle ministeriali si torna ora indietro con riduzioni che, rispetto alla situazione attuale, oscillano tra il 30 e il 40 per cento. Ciò che ha scatenato le proteste dei consumatori ma soprattutto dei tanti professionisti della "industria dei sinistri" (periti, avvocati, consulenti). Ma attenzione, un livello di personalizzazione rimarrà comunque in mano ai tribunali e c'è l'incognita della sofferenza psicofisica non inclusa nelle tabelle ma che spesso le corti risarciscono. In ogni caso, tenendo presente che il sistema assicurativo paga ogni anno sinistri per circa 14 miliardi e che il 30% di questa spesa è imputabile ai danni fisici gravi, la riduzione dei costi può aprire la strada a riduzioni tariffarie. Ciò che in tempi di crisi come questo è quello cui probabilmente maggiormente aspirano gli automobilisti.

Fonte: Il Sole 24 Ore