I 5 Comandamenti alla guida: i nuovi spot della Fondazione Ania
La Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale sceglie il linguaggio dei 10 Comandamenti per ribadire l'importanza del rispetto delle regole al volante

Roma, 15 dicembre 2014 - Il rispetto delle norme al volante deriva dal rispetto delle regole di vita e comportamentali che sono alla base delle relazioni umane. Per questo la Fondazione Ania per la sicurezza stradale ha scelto di incentrare la sua nuova campagna di comunicazione sulla forza evocativa dei Comandamenti, così come li conosciamo nella Bibbia.
Durante i mesi di dicembre e gennaio, dunque, verranno proiettati in tutti i cinema italiani ed in televisione 5 spot dalla forte componente emotiva, ispirati ad altrettanti precetti: non uccidere, onora il padre e la madre, non commettere atti impuri, non desiderare la donna d'altri, non rubare.
Il richiamo ad un linguaggio secolare, a principi che hanno attraversato la storia umana rappresentando i codici comportamentali più significativi nella vita delle persone, ha lo scopo di far riemergere valori che oggi vengono troppo spesso messi da parte: il rispetto degli altri, di se stessi, della vita.
I filmati, realizzati in versioni di diversa durata, vedono la partecipazione di attori professionisti noti al pubblico televisivo italiano e focalizzano l'attenzione sulle cause più comuni di incidenti stradali, come la distrazione, l'alcol ed il mancato rispetto delle norme del Codice della strada.
Il tutto, come ricordato, facendo riferimento a concetti senza tempo che bene si applicano alla circolazione stradale. La strada diviene infatti quasi una trasposizione metaforica della società e la mancata osservazione delle norme al volante si presenta in quest'ottica come sintomatica di una tendenza ad agire egoisticamente, al di fuori di una logica sociale.
“Nell'ultimo anno sulle strade italiane sono morte 3.385 persone – ha spiegato Aldo Minucci, Presidente della Fondazione Ania – un numero impressionante che deve sempre essere tenuto a mente ed è richiamato dal “claim” degli spot: “Ricordalo”.” “Vogliamo che il coinvolgimento emotivo non si fermi al livello della pancia, ma che si trasformi in un messaggio che vada direttamente alle menti, che colpisca in maniera tale che ogni qualvolta le persone salgono su una macchina, riflettendo per un attimo e pensando anche a questi spot, capiscano quali possono essere le conseguenze dei loro gesti”.