Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio incontra i Direttori Generali Europei
A Malta per discutere del futuro del meccanismo europeo della Protezione Civile
Roma, 27 aprile 2017 - Il futuro del Meccanismo europeo della protezione civile al centro della riunione a La Valletta dei Direttori Generali di Protezione Civile dell'Unione Europea, dello Spazio economico europeo e dei Paesi candidati all'adesione, sotto la presidenza maltese, alla quale ha preso parte il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Dopo quindici anni dalla sua istituzione Il Meccanismo europeo, infatti, deve essere aggiornato. Attraverso il lavoro e al contributo di tutti i partecipanti, in questi anni si e' riusciti a creare un comune ambiente di lavoro, un sistema di scambio e di informazioni, per intervenire al bisogno primario di voler aiutare un Paese in difficolta' a superare una situazione di crisi, facilitando il coordinamento dell'assistenza da parte di altri Paesi, si può considerare oggi un modello di riferimento nel quale convergono istituzioni di piu' di trenta Paesi che collaborano quotidianamente, ognuna con diverse responsabilita' e poteri. Ma il Meccanismo europeo della Protezione Civile si prepara ad affrontare un profondo periodo di cambiamento, entro il 31 dicembre del 2018 la Commissione Europea dovra' predisporre una comunicazione che dovrà proporre la propria visione sul futuro del meccanismo stesso. Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile italiana, Fabrizio Curcio ha ricordato l’importanza del meccanismo la sua efficacia come dovrà essere la revisione della normativa e il ruolo propositivo che continuerà ad avere l’Italia: "Il Meccanismo, nato per essere una rete di cooperazione tra i Paesi in un settore tecnico quale e' la risposta ai disastri, e' diventato un buon esempio di efficienza dell'Unione Europea che va oltre il campo della gestione dei rischi e delle emergenze" ha detto Curcio. "Per non perdere questa efficacia riconosciuta sul campo, la revisione della normativa dovra' essere un processo di discussione aperto e trasparente da avviare quanto prima, partendo da alcuni capisaldi della nostra storia, per essere certi di garantire sia agli Stati membri sia alle istituzioni europee, un meccanismo rispondente alle reali necessita' dei territori e dei cittadini. Cosi' come ha contribuito alla sua nascita e al suo sviluppo, l'Italia – ha concluso Curcio - continuera' ad avere un ruolo propositivo, con l'obiettivo di promuovere, grazie all'esperienza maturata, misure concrete di ulteriore sviluppo del Meccanismo stesso". Nella discussione tra i direttori europei, hanno avuto un peso anche alcune delle raccomandazioni che la Corte dei Conti europea ha indirizzato alla Commissione nella sua prima relazione speciale sul Meccanismo di Protezione civile: guadagnare tempo nelle prime fasi cruciali della risposta, migliorare le funzioni del Cecis (Common Emergency Communication and Information System), rafforzare il coordinamento e le potenziali sinergie sul campo.