Il sistema Tutor, il "Grande Fratello" che ci tiene d'occhio in autostrada
Vero nome è: Sieve, sistema informativo per il controllo della velocità
Roma, 26 maggio 2011 - II suo vero nome è Sieve (che sta per sistema informativo per il controllo della velocità), ma tutti Io conoscono come Safety Tutor o, più semplicemente, Tutor. Nato nel 2004 su un progetto della società Auto-strade per l'Italia, è in breve è diventato lo spauracchio degli automobilisti che amano l'eccesso di velocità, ma che sono anche quelli maggiormente a rischio. Secondo le statistiche ufficiali, infatti, il 60% dei decessi in autostrada dipende proprio dalla violazione dei limiti di velocità. E che il Tutor sia un sistema di dissuasione efficace lo spiegano altre statistiche: dov’è installato si è registrato un calo di incidenti del 19% e, soprattutto, una diminuzione di eventi mortali del 51%. Dunque è efficace.
Il Tutor è in grado di rilevare la velocità media in un determinato tratto autostradale, anziché limitarsi a fotografare. il singolo punto di passaggio. come fa I'autovelox. La misurazione avviene su tratte di lunghezza variabile, in genere compresa tra 10 e 25 chilometri. Tecnicamente, il Tutor utilizza sensori che individuano il tipo di veicolo in transito (auto, camion, pullman, moto) e attivano telecamere installate su portali, che attraversano tutte le corsie. Vengono così registrate targa, data e ora del passaggio, sia all'ingresso sia all'uscita del tratto di misurazione. tin sistema centralizzato confronta i due dati e calcola la velocità media di ciascun veicolo. Se detto valore supera il limite di velocità, il sistema richiede in automatico i dati del proprietario del veicolo all'archivio della Motorizzazione civile, partendo dalla targa. Tocca poi alla polizia stradale accertare la violazione e provvedere alla compilazione del relativo verbale. Per quanto proprietarie delle strutture, per legge le società di gestione delle autostrade non possono infatti occuparsi in proprio del Tutor: spetta solo alla polizia programmarne l'accensione (che non è continua), impostarne i parametri di funzionamento e rilevare le infrazioni. Anche il ricavato delle sanzioni irrogate, ovviamente, non è di competenza delle società autostradali. Al momento il Tutor è presente su circa 2.500 chilometri (contando separatamente le due carreggiate) della rete di Autostrade per l'Italia, società che gestisce oltre la metà delle arterie italiane a pedaggio. Inoltre sull'autostrada Torino-Venezia è attivo anche nel tratto Brescia-Padova, gestito da un'altra concessionaria. Presto lo troveremo fra Trieste e Mestre e su alcuni tratti della Salerno-Reggio Calabria, nonché su diverse strade ordinarie, per lo più gestite dall'Anas. Alcuni sistemi sono stati installati anche in città, per esempio a Roma, Torino e Cesena. Il Tutor è sempre segnalato E chi vuole sapere in quali tratti autostradali è installato può scaricarne l'intero elenco dal sito di Autostrade per l'Italia, all'indirizzo web che segue: www.autostrade. it/assistenza-al-trai fico/tutor.html controllo.
(Fonte: Quattroruote)