Incidenti stradali, di importanza strategica la raccolta dei dati
Iniziative per migliorare il soccorso e le cure post-trauma da prestare ai feriti
Roma, 30 ottobre 2013 - Prevenire gli incidenti stradali. E fare in modo di limitare le conseguenze che hanno sui feriti e traumatizzati. Anche perché, dati alla mano, il nostro Paese è la quarta nazione per indice di mortalità post-trauma. Come ricordavamo in precedenti articoli, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha proclamato un decennio di iniziative per la sicurezza stradale (2011-2020), con l’obiettivo di salvare almeno 5 milioni di vite.
In tale contesto si inserisce l’iniziativa “Global Alliance for Care of the Injured” (GACI), che si propone di migliorare le cure post incidenti, il soccorso ai feriti e ridurre, in pratica, le conseguenze degli infortuni. Ne fanno parte la SICUT (Società Italiana di Chirurgia d'Urgenza e del Trauma) e l'ESTES (European Society for Trauma and Emergency Surgery). Una rete di professionalità che collaborano per migliorare i servizi, le cure ospedaliere e pre-ospedaliere, fino alla successiva riabilitazione.
“L’ambizioso programma - ha dichiarato Luke PH Leenen, della University Medical Centre Utrecht, dept of Trauma Surgery - mira a sviluppare e rafforzare nel mondo un sistema efficiente di cure post-trauma, attraverso un attento processo di regionalizzazione e la realizzazione di un “Registro dei Traumi”, che consenta un significativo miglioramento della qualità delle cure. Sarà inoltre indispensabile eliminare i gap dovuti alle differenze di ricchezza o povertà dei singoli Paesi. Infatti, il 90% dei decessi per incidenti stradali avviene in Paesi a basso o medio reddito”.
L’obiettivo della GACI è quello di assicurare uno standard di cure minimo dovunque e offrire, contestualmente, un supporto ai Governi per sviluppare modelli assistenziali post-trauma da applicare a livello globale. In Europa, nel 2010, sono stati registrati circa 100.000 decessi. Il 66% dei quali nei Paesi con basso/medio reddito. In Italia, sebbene le statistiche registrino un calo progressivo dei decessi per incidenti stradali, è ancora alto il numero delle vittime.
Secondo il ministero della Salute, di tutti i feriti post-incidente, l’1,8% riporta disabilità permanenti. Il costo sociale è stimato al 2% del Pil. Le normative introdotte in Italia hanno contribuito a fare registrare un minore numero di sinistri. Ma sempre di più si richiama la necessità di una raccolta sistematica delle casistiche alla base dei sinistri che consenta di ottimizzare gli interventi, anche infrastrutturali, e l’attività di prevenzione e repressione delle violazioni da parte delle Forze dell’Ordine. Una raccolta dei dati che potrebbe trovare un punto di riferimento proprio negli Enti proprietari delle strade. Questo network informativo monitorerebbe continuamente la ragnatela di arterie del Belpaese, oltre 250 mila km complessivamente, e fornirebbe un supporto di conoscenza, quotidianamente alimentato, di fondamentale supporto ai tecnici e ai decisori politici.
Attraverso la sintesi dei dati e delle informazioni possedute si evidenziarebbero le cause e le concause degli incidenti; fornendo elementi utili per promuovere campagne di prevenzione e provvedimenti per la messa in sicurezza delle strade. Questo, sulla base di elementi certi. Le moderne tecnologie, in tal senso, possono dare un apprezzabile apporto per definire piattaforme informatiche condivise e funzionali.