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Briciole di pane

La Commissione rilancia la legislazione per punire chi commette infrazioni stradali all'estero

La direttiva in materia era stata annullata dalla Corte di giustizia per ragioni di natura tecnica

Bruxelles, 23 luglio 2014 - La Commissione europea ha proposto una modifica alla normativa che consente agli Stati membri dell'Ue di punire i conducenti che commettono infrazioni stradali all'estero. L'esecutivo di Bruxelles è stato costretto a intervenire in seguito a una sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 6 maggio che aveva annullato la direttiva 2011/82/Ue “sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale” perché era imperniata su una base giuridica sbagliata. Tuttavia, data l'importanza della legge per la sicurezza stradale, la Corte di giustizia aveva stabilito che le regole, entrate in vigore a novembre scorso e recepite per ora da venti Stati membri, potevano rimanere valide mentre veniva concordato una nuova proposta, concedendo un periodo transitorio di un anno, vale a dire fino a maggio 2015.
La proposta approvata dalla Commissione corregge la base giuridica ma non ci sono modifiche sostanziali e il campo di applicazione della nuova direttiva rimane lo stesso di quella annullata.
Particolare attenzione è riservata ai quattro "big killers" che provocano il 75% delle vittime della strada, e cioè: l’eccesso di velocità, il non fermarsi ai semafori, il mancato uso delle cinture di sicurezza e la guida dopo aver bevuto alcool. Fino a poco tempo parte di queste infrazioni rimanevano impunite, perché i paesi non erano in grado di perseguire i guidatori una volta che erano tornati a casa. Secondo i calcoli dell'Ue, infatti, i conducenti stranieri rappresentano il 5% del traffico, ma sono responsabili di circa il 15% dei reati per eccesso di velocità.
Per Siim Kallas, responsabile dei Trasporti dell'esecutivo di Bruxelles, “questo è un cambiamento tecnico, ma molto importante e deve avvenire il più velocemente possibile. Ogni morte sulle strade europee è una morte di troppo. Per troppo tempo le persone hanno creduto che quando si recavano all'estero le regole della strada non valevano per loro. Invece queste regole devono applicarsi e abbiamo intenzione di farle applicare”. Ora la Commissione “ha bisogno di un forte sostegno da parte del Parlamento europeo e del Consiglio per apportare le necessarie modifiche tecniche il più rapidamente possibile. Non possiamo permetterci di fare un passo indietro in materia di sicurezza stradale” ha concluso Kallas.
 

Lorenzo Robustelli