Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

La maleducazione stradale causa e concausa degli incidenti

I più esposti ai sinistri sono soprattutto i cosiddetti “utenti deboli”

La sicurezza stradale è uno degli obiettivi strategici che ogni Paese rincorre. E’ un target globale, anche perché i sinistri comportano un costo sociale ed economico notevole. L’espressione “Vision Zero” indica un approccio (una visione, appunto) tendente all’obiettivo di azzerare del tutto le vittime degli incidenti. A livello europeo, negli ultimi anni, sono nate diverse iniziative che condividono la “Vision Zero”. Si pensi, ad esempio, ai programmi EuroRAP (European Road Assessment Programme) ed EuroNCAP (European New Car Assessment Programme): entrambi hanno lo scopo di sviluppare protocolli e linee guida per realizzare strade ed automobili più sicure.

Tra i più esposti a rischio incidente, come noto, ci sono i cosiddetti “utenti deboli”: pedoni, ciclisti, motociclisti. Si pensi che in Francia nove cittadini su dieci hanno confessato di avere timore di essere investiti quando attraversano le corsie. A evidenziarlo è una recente indagine svolta da Roadpol, il network delle polizie stradali europee, che ha pure sottolineato come il  78% di loro teme pure di essere investito da una bicicletta, un monopattino o uno scooter quando percorre un qualsiasi marciapiede. Non se la passano meglio i ciclisti: per il 75% andare sulle due ruote comporta una maggiore attenzione rispetto al guidare un veicolo. E che dire di quel 60% dei centauri che utilizza il cellulare mentre è impegnato nella guida? Da segnalare, poi, in negativo, il 40% di automobilisti che ammette di aprire lo sportello senza sincerarsi di chi sopraggiunge.

Alla base di ogni incidente c’è quasi sempre un comportamento umano scorretto, questo significa che se ognuno di noi rispettasse le regole del Codice della strada e del buonsenso si potrebbero evitare gravi conseguenze per se stessi e per gli altri. Le sanzioni amministrative, d’altronde, non diminuiscono il numero dei sinistri. Ogni anno, in media, sulle nostre strade e autostrade si registrano circa 3.000 decessi. Tanti, troppi!

Carlo Argeni