L'ACI detta le Linee Guida per la progettazione degli attraversamenti pedonali
Mercoledì 16 novembre la presentazione del volume realizzato sulla base del progetto European Pedestrian Crossing Assessment (EPCA)
Roma, 25 ottobre 2011 - Ogni giorno almeno 22 pedoni muoiono sulle strade europee (circa 8.000 ogni anno nella EU-27). I pedoni sono coinvolti nel 15% dei sinistri stradali, e perdono la vita nel 30% degli incidenti in cui sono coinvolti, con il veicolo che viaggia a 40 km/h. Inoltre, il 25% degli incidenti che coinvolgono i pedoni avviene su un passaggio pedonale. Infine, mentre i morti complessivi degli incidenti stradali nell’area europea sono in diminuzione, il numero di pedoni coinvolti in sinistri aumenta.
Il diritto a circolare in sicurezza costituisce un argomento sensibile, è supportato dalla Costituzione Italiana (artt. 16 e 120) e deve essere garantito anche agli utenti della strada definiti “deboli”. I dati elencati, che esprimono in modo evidente come sotto questo aspetto ci sia ancora molto da fare, sono riportati in un volume dell’ACI dedicato alle "Linee guida per la progettazione degli attraversamenti pedonali". Il testo sarà presentato ufficialmente mercoledì 16 novembre a Roma, presso la sede dell’ACI in via Marsala, ed è stato realizzato nell’ambito del progetto European Pedestrian Crossing Assessment (EPCA), durante il quale tra il 2008 e il 2010 sono stati condotti test su 795 attraversamenti pedonali di 46 città in 22 nazioni europee. Lo studio rientra a sua volta nel programma europeo di tutela degli utenti EuroTEST, che coinvolge 18 Automobile Club di 17 Paesi europei, membri della Federazione Internazionale dell‘Automobile (FIA).
Il volume pubblicato dall’ACI costituisce una “guida” sulla corretta progettazione e realizzazione degli attraversamenti pedonali. L’obiettivo del testo è duplice: aumentare la sicurezza dei pedoni, ma anche porre le basi per uniformare la normativa europea riguardante la progettazione e la realizzazione degli attraversamenti.
Nello studio si ricorda innanzitutto che spesso alla base degli incidenti stradali che coinvolgono gli utenti ci sono dei comportamenti sbagliati, ma allo stesso tempo si evidenzia che la presenza di situazioni più sicure scoraggia tali comportamenti e facilita la condivisione dello spazio urbano tra le diverse categorie di utenti. I due elementi (cattivi comportamenti e cattiva progettazione) agiscono dunque insieme. Da queste considerazioni sono derivati gli obiettivi specifici del progetto EPCA, tra cui: evidenziare i rischi potenziali degli attraversamenti pedonali nei diversi Paesi e promuovere regole di “buon comportamento” comuni ed europee, nel segno quindi dell’uniformità; rendere pedoni e conducenti maggiormente consapevoli dei rispettivi limiti, rischi e doveri.
Il manuale delle Linee Guida è un testo completo e molto dettagliato, è diviso in quattro sezioni e tratta tutti gli aspetti connessi al tema della sicurezza dei pedoni. Nella prima parte sono esaminate le principali normative internazionali riguardanti gli attraversamenti pedonali, e viene presentato un confronto tra le norme italiane e quelle di altri Paesi dell’Unione Europea, ma anche statunitensi, australiane, indiane. La seconda sezione riguarda le caratteristiche funzionali degli attraversamenti pedonali e tratta i criteri di progettazione preliminare, di scelta del tipo di attraversamento pedonale e del relativo posizionamento. La terza parte elenca le caratteristiche tecniche per la realizzazione degli attraversamenti, trattando la segnaletica orizzontale, gli impianti semaforici, i marciapiedi, le rampe e le pavimentazioni tattili. La quarta parte, infine, riporta graficamente gli elementi costruttivi di un attraversamento pedonale.
Dalle Linee Guida emerge in particolare un elenco di prescrizioni imprescindibili per la costruzione degli attraversamenti, che punta sulla accessibilità, sicurezza e comfort per i pedoni, la percepibilità dell’attraversamento pedonale e il miglioramento della visibilità reciproca. Inoltre, grande importanza è rivestita dalle misure finalizzate alla riduzione della velocità veicolare. Il volume dell’ACI rappresenta dunque una preziosa risorsa per i professionisti del settore e non solo, e sarà seguito da una versione “europea” che verrà proposta agli altri partner del progetto.