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Briciole di pane

L’air-bag compie 40 anni

Oltre 90mila vite salvate in tutto il mondo

Compie 40 anni la centralina air-bag che ha permesso di salvare oltre 90mila vite in tutto il mondo. Questo sofisticato congegno che protegge i passeggeri a bordo delle vetture fu inventato da Bosch che ne avviò la produzione con Daimler-Benz AG e introdotto sul mercato nella Mercedes Benz Classe S. Ad oggi l’azienda ne ha prodotto oltre 250 milioni perfezionando la tecnologia. 

Sfruttando i sensori di pressione, accelerazione interna ed esterna e imbardata, una centralina elettronica airbag identifica il tipo di incidente e la relativa gravità, attivando se necessario gli airbag e i pretensionatori delle cinture. In appena dieci millisecondi (per battere le ciglia, una persona impiega un tempo dieci volte superiore), l’algoritmo di attivazione interpreta i dati dei sensori per determinare se il conducente ha semplicemente premuto il freno, ha urtato un veicolo parcheggiato, è saltato sopra il bordo del marciapiede oppure se il veicolo ha subito un grave urto o rischia di ribaltarsi. Se la situazione è pericolosa, il sistema attiva il generatore di gas pirotecnico. Entro 30 millisecondi, l’airbag è completamente gonfiato proteggendo il guidatore e i passeggeri. 

I veicoli attualmente in circolazione hanno una dotazione fino a nove airbag che si attivano singolarmente in base al tipo di sinistro. A seguito di una collisione, il sistema invia inoltre un segnale per interrompere l’alimentazione di carburante o, nei veicoli elettrici, per scollegare la batteria di alta tensione. Inoltre, le informazioni sull’incidente sono trasferite agli altri sistemi del veicolo, per esempio la funzione eCall che chiama automaticamente i servizi di emergenza dopo l’attivazione di un airbag. 

Nel futuro si ipotizza che, con l’aumentare del numero di sensori nei veicoli, l’utilizzo delle informazioni raccolte potrebbe assicurare che gli airbag, i pretensionatori delle cinture e altre funzioni del veicolo interagiscano ancora meglio. Si potrebbe consentire al sistema di rilevare velocemente un incidente imminente e, per esempio, incidendo sui sedili, posizionare gli occupanti del veicolo in una posizione che riduce il rischio di lesioni prima dell’effettivo impatto.