L'andamento infortunistico e i benefici attesi dell'introduzione della direttiva 2008/96/CE sulla rete stradale europea (TERN)
I dati Anas relativi al 2009 hanno evidenziato una flessione del numero dei decessi avvenuti sulle strade
Roma, 9 marzo 2011 - In merito agli incidenti mortali nessuna cifra potrà mai ritenersi accettabile: ciò non toglie che, i dati Anas del 2009, hanno rilevato una marcata riduzione pari al 30% del numero dei decessi, come esposto nella relazione del Presidente Ciucci alla Camera, dinanzi alle Commissioni VIII e IX, riunite il 27luglio 2010.
La riduzione del numero dei morti sulle strade è stata anche confermata in occasione dell’esodo estivo 2010, che ha visto, rispetto all'estate dell’anno precedente, sulla rete di Autostrade per l'Italia una riduzione del 28% del numero dei deceduti.
I confortanti risultati derivano dall’attenzione prestata alla tematica della sicurezza degli utenti non solo sulla rete Anas ma anche su quella autostradale in concessione. In particolare l’Anas, attraverso l’Ispettorato di Vigilanza Concessioni Autostradali, ha svolto verifiche continue ed un monitoraggio sistematico, aventi ad oggetto i diversi settori che hanno impatto sulla sicurezza dell’utenza.
A tale risultato hanno contribuito, anche il miglioramento degli standard di manutenzione della rete, le misure infrastrutturali e gestionali specifiche (come il protocollo per la segnaletica di cantiere), nonché le campagne informative, volte a sensibilizzare gli utenti sulla sicurezza.
Inoltre, sotto il profilo della sicurezza, vanno menzionati quali fattori benefici anche la riqualificazione di numerosi tratti di spartitraffico, con la sostituzione delle barriere esistenti e l’attuazione del “Piano di Sicurezza Gallerie”, che si articola in oltre 700 interventi, finalizzati ad adeguare alla Direttiva Europea 2004/54/CE del 29 aprile 2004 gli impianti di illuminazione e ventilazione di oltre 500 gallerie.
La Direttiva Europea 2008/96/CE e la rete stradale europea (TERN)
In prospettiva di un ulteriore abbattimento delle cifre, va evidenziata l’importanza che potrà apportare alla tutela della sicurezza il recepimento della Direttiva Europea 2008/96/CE del 19 novembre 2008, (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 29 novembre 2008), attualmente al vaglio della Camera (lo schema di decreto legislativo sull’attuazione della direttiva sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali è stato analizzato nella seduta del 20 gennaio u.s.).
L’ambito di applicazione è limitato alle infrastrutture delle rete stradale trans europea (TERN), con la “possibilità” per gli stati membri di estenderne l’applicazione alle infrastrutture a carattere nazionale costruite con il finanziamento totale o parziale della UE.
La Direttiva non impone nuovi standard tecnici ma, al fine di conferire un adeguato grado di sicurezza alle infrastrutture stradali, definisce delle procedure da applicarsi nelle fasi di pianificazione, progettazione ed esercizio per migliorare la sicurezza delle infrastrutture stradali, ovvero uno degli obiettivi prioritari del nuovo piano europeo di azione sulla sicurezza stradale 2011-2020 (COM2010-389), presentato dalla Commissione lo scorso 20 luglio. Infatti, le misure prospettate nel piano di azione sono destinate a favorire il perseguimento dell'obiettivo di dimezzare entro il 2020, rispetto al decennio precedente, il numero delle vittime della strada nell'UE e a realizzare uno spazio comune della sicurezza stradale.
L’importanza della Valutazione di Impatto sulla Sicurezza Stradale
La maggior parte dei criteri sulla gestione della sicurezza, indicati nella Direttiva 2008/96/CE e recepiti dallo schema di decreto in esame, non appaiano in sé novità assolute nel panorama italiano; tuttavia, le disposizioni sulla formazione specifica dei professionisti preposti alle analisi di sicurezza stradale rappresentano una delle parti più qualificanti del provvedimento in esame. In particolare, l'efficacia della Valutazione di Impatto sulla Sicurezza Stradale (VISS) è strettamente connessa alla piena applicazione del principio di formazione specifica dei professionisti, preposti allo svolgimento delle analisi di sicurezza e potrà diventare il punto di riferimento per le future politiche mirate a garantire standard di sicurezza sulle strade nazionali.
La VISS è una procedura operativa basata sull'analisi comparativa strategica dell'impatto di una nuova strada o di una modifica sostanziale della rete esistente sul livello di sicurezza della rete stradale. Nell'ambito di tale prassi, dovranno essere esposte le considerazioni in materia di sicurezza stradale che hanno contribuito a scegliere la soluzione proposta; in particolare, dovrà essere quantificata l'utilità sociale di ciascun intervento, espressa in termini di potenziale capacità di riduzione degli incidenti, dei morti e dei feriti. Si tratta quindi di un elemento progettuale che dovrà essere redatto a cura del soggetto responsabile del progetto dell'opera.