Le brutte abitudini portano sulla cattiva strada
Gli errati comportamenti di guida continuano a essere la causa di molti incidenti

Le brutte abitudini sono difficili da sradicare. Una considerazione scontata, se volete, che calza a pennello, però, se riferita alle condotte di guida. Soprattutto a quelle più spregiudicate. D'altronde, si continua a morire sulle strade nonostante il continuo impegno delle molte Istituzioni impegnate, ai vari livelli di competenza e responsabilità, a cercare di renderle sempre più sicure e fruibili. A quanto pare, non basta. È necessario, come ripetuto più volte, un profondo cambiamento culturale che faccia comprendere appieno, specialmente alle nuove generazioni, quanto sia importante essere rispettosi della propria e altrui sicurezza. L'attività di tutti i soggetti in campo, dalle Forze dell'Ordine agli Enti gestori della viabilità, continua a essere in gran parte vanificato da quanti, al volante, continuano a distrarsi, magari giocherellando con gli immancabili devices, e a non rispettare i limiti di velocità.
Ci si chiede quante volte ancora bisognerà ripetere che quando si guida la concentrazione deve essere sempre alta? Che bisogna fare in modo e maniera che ogni viaggio sia una esperienza positiva? Quanto altro tempo e denaro bisognerà investire in pubblicità più o meno scioccanti per richiamare l'attenzione al problema? Quand'è che si eviterà di giustificare la propria imprudenza addebitando le “colpe” del sinistro ad altri? Ci vorrebbe una maggiore educazione stradale e una più martellante sottolineatura dell'importanza del rispetto delle regole che sovrintendono la circolazione da parte di tutte le agenzie formative. Andranno pure ulteriormente sperimentate e sviluppate, come in parte già avviene, nuove forme di comunicazione veicolate tramite i social-network. Sempre di più, d’altronde, le grandi Società stradali e autostradali vanno oltre la gestione dei rispettivi siti Internet e aprono Sportelli virtuali. Si cerca di instaurare un filo diretto con il Cittadino/Utente della strada. Un rapporto bidirezionale che consente di stabilire una interlocuzione con chi ha la responsabilità gestionale dei tratti percorsi. Un confronto che può essere a volte empatico a volte di dura critica, ma che va nella comune direzione di fare in modo che ci siano meno incidenti, meno morti, meno feriti.
Sappiamo bene che gli scenari futuri della mobilità saranno caratterizzati da profonde innovazioni tecnologiche che impatteranno sulla stessa modalità di fruizione dei veicoli (si pensi alle Driverless car) e sull’utilizzo delle arterie (si pensi alle Smart road). L’obiettivo, molto ambizioso, diciamocelo francamente, è quello incentrato sul raggiungimento dei target di riduzione dei sinistri previsti dall’Unione Europea, non ultima la “Vision Zero 2050” (nessun decesso sulle strade Ue entro il 2050). Importanti provvedimenti entreranno in vigore nel 2022 e renderanno obbligatori alcuni dispositivi di sicurezza sulle automobili di nuova produzione. Possono contribuire, stando a delle stime, a diminuire drasticamente il numero degli incidenti, dal momento che circa il 95% di questi dipende dal comportamento di guida scorretto del conducente. Avete letto bene: il 95%!