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Briciole di pane

Le Nuove Sostanze Psicoattive e i pericolosi risvolti alla guida

Al Congresso Internazionale New Drugs 2014 un focus sulla correlazione tra NSP e incidentalità stradale

Roma, 19 maggio 2014 - Si è tenuto nei giorni scorsi a Roma il Congresso Internazionale “New Drugs 2014 – aggiornamento tecnico-scientifico sulle nuove sostanze psicoattive”.
Organizzato per la prima volta in Italia ad opera della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Politiche Antidroga e dal Sistema Nazionale di Allerta Veloce, National Early Warning System – N.E.W.S., in collaborazione con lo European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, lo United Nations Office on Drugs and Crime (UNODOC) e l’UNICRI, il congresso si è concentrato sul fenomeno delle nuove sostanze psicoattive (NSP) di origine sintetica che stanno progressivamente rivoluzionando le tendenze dei consumatori di droghe, giovani e non solo.
 

Le NSP sono ancora poco conosciute, così come scarsamente noti sono gli effetti e le conseguenze che la loro assunzione regolare determina sull’organismo. A rendere più complesso il quadro della situazione è inoltre la crescente varietà di questi stupefacenti che possono differire significativamente per composizione chimica, ragione per cui la loro identificazione risulta alquanto complicata.
Il recente Congresso ha rappresentato dunque l’occasione per divulgare tutte le informazioni disponibili su questo fenomeno, considerandolo in ogni suo aspetto e manifestazione e fornendo evidenze tecnico-scientifiche, utili soprattutto a quanti, nel loro lavoro, si interfacciano con questa realtà.
 

Una interessante sessione di approfondimento è stata moderata dal presidente dell’Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale, Giordano Biserni, e si è incentrata sulla correlazione tra incidentalità stradale e nuove sostanze psicoattive. La linea seguita dal presidente Asaps in tema di sicurezza stradale ed incidenti droga-correlati è quella dell’intransigenza. ”Oltre a portare avanti campagne di sensibilizzazione e di informazione, è necessario”, ha sottolineato il presidente Asaps, “aumentare il numero dei controlli su strada e fare in modo che le pene per i trasgressori siano certe”.
 

Il fenomeno del consumo di droga alla guida è già tra le principali cause di incidenti stradali assieme all’alcol, ma “La pericolosità delle NSP”, aggiunge Biserni, “risiede nel loro essere alla portata di tutti, quasi fossero prodotti da banco di un supermercato”. In effetti, come mostrato anche nel corso di alcune sessioni del congresso, è possibile acquistare molte di queste sostanze anche online, a prezzi economici.
L’entrata in scena delle NSP aggrava dunque una già drammatica situazione, sfuggendo ancora ad oggi, per le accennate difficoltà analitiche, sia ai test su strada che a quelli finalizzati alla valutazione dell’idoneità alla guida ed al rinnovo della patente. Dalla conferenza è emerso che i consumatori abituali di droghe stanno progressivamente passando al consumo di sostanze sintetiche proprio perché molte di queste non vengono rilevate dai test di screening.
 

A lamentare l’assenza di tecnologie che garantiscano risultati rapidi o addirittura immediati sono soprattutto coloro che lavorano sulla strada per garantire la sicurezza dei cittadini. Come evidenzia Michele La Fortezza, dirigente del compartimento Polizia Stradale del Lazio, “L’operatore di polizia non dispone di strumenti immediati in grado di rilevare una positività a determinate sostanze. Questo è un grave handicap che fa ridurre in maniera drastica il numero dei controlli. Il fenomeno della guida sotto l’effetto di droghe viene dunque sottostimato rispetto ad altri fenomeni, come quello dello stato di ebbrezza, per i quali si dispone di strumentazioni idonee”.
 

Il superamento delle difficoltà tecniche per la progettazione di attrezzature capaci di individuare istantaneamente la presenza di droghe nell’organismo rappresenta una vera sfida per la ricerca scientifica. La Dottoressa Maria Augusta Raggi, Professore Ordinario di Chimica Farmaceutica presso l’Università di Bologna, ha presentato una metodologia analitica (DBS- Dried Blood Spot) che consente, nel giro di un paio d’ore, di verificare se un soggetto ha assunto droghe e quali esse siano; il tutto attraverso l’estrazione di una singola goccia di sangue dal dito. Neanche questa tecnica, però, possiede la caratteristica dell’immediatezza e a proposito di questo problema la dottoressa Raggi spiega “Ci chiedono di progettare tecniche in grado di dare risposte ancora più rapide, ma la difficoltà che si incontra con le NSP è costituita dalla loro considerevole eterogeneità dal punto di vista della composizione chimica.” Sono in sostanza necessari test specifici per ciascuna droga, non esiste al momento un metodo univoco ed immediato per poterle rilevare ed identificare. Senza considerare che spesso, come emerso nei diversi case study presentati al congresso, ci si trova in presenza di soggetti che hanno assunto più sostanze stupefacenti contemporaneamente.
 

Chiara Natalini

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